ABITARE
Bazzi e Valsecchi, l'unione di due marchi storici per il futuro dell'abitare
Una collaborazione che affonda le radici nella storia artigiana del Locarnese e guarda al futuro con una visione condivisa

LOSONE – Una collaborazione che affonda le radici nella storia artigiana del Locarnese e guarda al futuro con una visione condivisa. Dal 2023, Bazzi Piastrelle e Valsecchi lavorano fianco a fianco per offrire un pacchetto integrato di soluzioni per la casa e l’architettura: ceramica, gres, arredo bagno, ma anche pietra naturale, quarziti, onici e cristalli.

Abbiamo incontrato Carlo Bazzi, titolare di Bazzi Piastrelle SA, e Giulia Pianta, alla guida di Valsecchi SA, per capire come si è sviluppata questa alleanza e quali tendenze stanno plasmando il mondo dei materiali per l’abitare.

Carlo, come nasce la collaborazione tra le vostre due aziende, e in che cosa consiste?
La collaborazione con Valsecchi è iniziata nel 2023. Il primo gennaio di quell’anno la nostra azienda ha rilevato il pacchetto azionario di Giovanni Valsecchi, proprietario della storica ditta locarnese fondata nel 1920. Già nel 2021 la mia famiglia aveva acquisito una parte delle azioni, ma con l’inizio del 2023 Giovanni ha deciso di lasciare completamente la scena, aprendo la strada al nostro ingresso ufficiale. L’obiettivo era offrire ai clienti un pacchetto più completo. Bazzi Piastrelle si occupa di ceramica e arredo bagno, mentre Valsecchi porta competenze specializzate nella pietra naturale. È un’integrazione ideale: abbiamo unito due marchi storici, mantenendo autonomia operativa ma condividendo logistica, amministrazione e magazzino. Anche la manodopera è sempre più sinergica: quando serve, i posatori di una realtà supportano l’altra. È una collaborazione flessibile e intelligente.

Quali sono le tendenze più attuali nel mondo della ceramica?
Le piastrelle di oggi sono prodotti tecnicamente avanzati, resistenti e facili da pulire. Le tecnologie digitali consentono di imitare con grande fedeltà texture e colori naturali, tanto che a volte è difficile distinguere una pietra vera da una ceramica effetto pietra. I grandi formati — 120x240, 120x120, 60x120 — sono ormai la norma per bagni e zone giorno, perché riducono le fughe e creano superfici visivamente continue. Ma si nota anche un ritorno dei piccoli formati colorati e materici, con piastrelle che evocano tappezzerie e motivi floreali, perfette per spa o ambienti decorativi.

Dal punto di vista tecnico, come si differenzia la ceramica dalla pietra naturale?
Le grandi lastre ceramiche hanno spessori ridotti — spesso solo 6 mm — ma formati molto ampi, leggeri e facili da gestire. La pietra naturale richiede invece spessori e pesi maggiori, ma resta ineguagliabile per autenticità. In un certo senso, la ceramica è diventata un prodotto “prêt-à-porter”, adatto a tutti i contesti, mentre la pietra naturale è più simile a un capo d’“alta moda”, unico e su misura. Entrambe, però, dialogano costantemente: la ceramica reinterpreta la natura, e la natura continua a ispirare la ceramica.

Giulia, quali sono oggi i principali settori in cui opera Valsecchi?
Il nostro core business resta la pietra naturale applicata a pavimenti, rivestimenti, piani cucina e complementi d’arredo. Manteniamo anche la tradizione nel settore funerario e ci occupiamo di pavimentazioni esterne per parchi e opere pubbliche. Ma il cuore del nostro lavoro è l’abitare: il living. Con la collaborazione tra Valsecchi e Bazzi possiamo offrire un pacchetto completo: un edificio può avere zone comuni in granito e appartamenti con ceramica, pietra naturale o parquet, fino all’arredo bagno e alle cucine.

Ceramica e pietra naturale: come si dividono le preferenze dei clienti?
Oggi la ceramica è più diffusa, perché come diceva Carlo è più economica e pratica. Ma la pietra naturale resta unica: chi la sceglie lo fa per emozione. Ogni lastra è diversa dall’altra, e questo è diventato un valore. È un materiale vivo, con imperfezioni e sfumature irripetibili.

Da dove provengono i materiali e quali sono le tendenze?
Le pietre arrivano da tutto il mondo. Gli onici più colorati provengono da Pakistan, Iran e Cina, le quarziti spesso dal Brasile. I clienti possono visionare i campioni nei nostri showroom, ma anche visitare il laboratorio principale a Masera, vicino a Domodossola, dove si trovano le lastre intere. Negli ultimi anni si sono diffusi molto gli onici retroilluminati, che permettono effetti scenografici spettacolari. Stiamo per avviare un progetto con un onice blu cristallino rarissimo: la sua ricerca è durata più di un mese.

In chiusura parliamo della consulenza che le due aziende offrono ai clienti. Iniziamo da Giulia…
Abbiamo diversi tipi di clientela. Ci sono gli architetti che arrivano con i propri progetti e accompagnano i clienti nella scelta, e ci sono i privati che entrano spontaneamente, magari senza appuntamento, cercando ispirazione per una ristrutturazione o una nuova costruzione. I nostri showroom sono concepiti proprio come spazi esperienziali, e qui parlo di quello di Losone e di quello di Locarno: ambientazioni reali che aiutano a visualizzare il risultato finale.

Insomma, Carlo, un servizio molto personalizzato…
Esatto, offriamo un servizio completo, dalla consulenza alla posa. Seguiamo il cliente in ogni fase, che si tratti di un singolo pavimento o della ristrutturazione di un intero bagno “chiavi in mano”. I nostri consulenti sono a disposizione per accompagnare nella scelta di materiali, colori e soluzioni tecniche, sempre con l’obiettivo di combinare estetica, funzionalità e durata nel tempo.

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