LUGANO - Perché Armando Dadò non è ancora stato interrogato? Se lo chiede Germano Mattei in una nota inviata alle redazioni, in cui prende posizione sulla possibile frode elettorale da lui denunciata al Ministero Pubblico e su cui la Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti.
Il leader di Montagna Viva, inoltre, replica alle parole di Dadò, che sarebbe l’autore del presunto atto di galoppinaggio: “Sono tenuto al silenzio istruttorio impostino dal Procuratore Nicola Respini”, premette Matteo. Ma poi qualcosa dice. Dadò, spiega, “racconta la sua versione”. “Non capisco - aggiunge - perché questa persona non sia ancora stata interrogata e sottoposta al similare silenzio come il sottoscritto. Che aspetta la procura pubblica a sentirlo? Mi aspetto una dichiarazione in merito da chi di dovere in quanto il tutto comincia a pesarmi non poco”.
“Alla stampa - conclude Mattei - dico solo che mi sarei aspettato altrettanta solerzia e interesse sul fatto che con MontagnaViva andiamo a camminare nel territorio - sto ora percorrendo il sentiero per Rasa e Palagnedra- o perché incontriamo i frontalieri in Vigezzo, presenti Senatori della Repubblica, Sindaci e responsabili dei frontalieri stessi. Solo il Ticino snobba alla grande!”.