CORONAVIRUS
Il SISA sollecita il DECS: "Servono più docenti. Si faccia qualcosa per gli studenti"
Il Sindacato degli Studenti e Apprendisti: "I timori denunciati all'inizio dell'anno scolastico si sono concretizzati"
tipress

BELLINZONA – "Il DECS che fa per le studentesse e gli studenti?". Se lo chiede il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA), riunitosi lo scorso 13 settembre per fare il bilancio sulle prime due settimane di scuola 'normale'. "Purtroppo – si legge nella nota –, i timori denunciati all'inizio dell'anno scolastico si sono concretizzati e nonostante il DECS ne fosse cosciente, nessuna misura è stata implementata per arginare le preoccupazioni che poi si sono rivelate fondate".

"Purtroppo – fa nota il SISA –  l’insofferenza del DECS verso le rivendicazioni legittime del SISA si è trasformata in malessere per il corpo studentesco: affollamento del trasporto pubblico casa-scuola – con tutti i rischi sanitari del caso, pressioni sulle studentesse e gli studenti per “riprendere in fretta il programma”, verifiche su temi introdotti durante il semestre di scuola da casa, sono solo alcuni dei problemi che sono stati segnalati dalle studentesse e studenti al SISA".

E ancora: "Per le scuole professionali è stato fissato ad ottobre il recupero degli esami di maturità professionale non sostenuti durante lo scorso semestre e gli studenti sono obbligati a frequentare delle lezioni di recupero ogni sabato, la cui comunicazione in alcune scuole è stata trasmessa solamente 2 giorni prima dello svolgimento delle stesse: lo scorso giugno agli studenti era stato comunicato che con grandi probabilità l’esame sarebbe stato annullato. Insomma, dopo un periodo difficile, le studentesse e gli studenti si trovano confrontati con una sfida che appesantisce il già eccessivo carico di lavoro del corpo studentesco, oltre che essere obbligati a dover rinunciare alle attività sociali e sportive programmate durante il sabato, momenti fondamentali nella vita sociale dei giovani".

"Infine, nonostante la pandemia abbia generato delle ricadute finanziarie per diversi nuclei famigliari, nessuna misura di sostegno straordinario è stata offerta agli studenti per coprire i propri costi di formazione. In questo contesto nessun corso di recupero gratuito e pubblico è stato introdotto, mentre il Dipartimento ha addirittura appaltato questo compito ad un ente privato, il quale servizio è naturalmente a pagamento: in questo modo – in barba al diritto allo studio – il DECS non fa altro che alimentare la selezione sociale nelle scuole, dove se te lo puoi permettere hai accesso ai corsi di recupero e sostegno allo studio".

Per queste e altre ragioni, il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) ha deciso di inviare una missiva al Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) in cui vengono elencate le principali problematiche e le seguenti rivendicazioni del sindacato, nell’auspicio che esse vengano applicate alfine di risolvere i problemi e non dover passare ad altre forme di opposizione:

1. Rafforzare l’effettivo del corpo docenti – compresi i docenti di sostegno – per ridurre il rapporto tra docente/studenti-allievi, migliorare la qualità dell’insegnamento ed evitare la marginalizzazione degli allievi con difficoltà sociali ed economiche;

2. Prevedere, sulla falsa riga di quanto fatto all’inizio di questo anno scolastico, delle offerte di sussidio progressivo per l’acquisto del materiale informatico necessario per l’insegnamento a distanza: si preveda pertanto di offrire gratuitamente dei PC per gli allievi con difficoltà economiche (come appena deciso dal Canton Friborgo);

3. In collaborazione con il DSS, prevedere il potenziamento del servizio medico-psicologico cantonale (SMP) per assistere sia il corpo docenti, che quello studentesco;

4. La distribuzione gratuita di minimo 2 mascherine riutilizzabili e certificate a tutto il corpo studentesco sul modello dell’Università di Neuchâtel e di Ginevra;

5.L’annullamento del recupero degli esami di maturità professionale;

6. L’annullamento di tutte le attività valutative previste fino al 19 ottobre, per concentrare l’insegnamento su attività di ripasso e recupero su quanto (non) fatto durante il periodo d’insegnamento a distanza. Nel resto dell’anno, si istituisca la norma del numero massimo di 3 verifiche settimanali in tutti gli istituti secondari del Cantone, come ad esempio già previsto nel regolamento del Liceo di Mendrisio;

7. In collaborazione con i diversi enti di trasporto pubblico, l’introduzione di corse supplementari verso i principali centri formativi del Cantone;

8. L’introduzione di sussidi straordinari per sostenere le spese di formazione, come l’introduzione di uno sportello per richiedere in maniera accelerata un aiuto allo studio – come richiesto dalla petizione “Il Governo intervenga per sostenere finanziariamente gli studenti in difficoltà” consegnata lo scorso giugno.

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