CRONACA
Addio all'uomo che per vent'anni governò Bellinzona: si è spento Athos Gallino
Fu tra i principali artefici della modernizzazione della Capitale. Il ricordo di Caratti: "Erano anni in cui il PLR poteva contare, anche a Bellinzona, su personalità di spicco e maggioranze bulgare"

BELLINZONA – Si è spento ieri sera a 93 anni Athos Gallino, storico sindaco di Bellinzona. Governò la Capitale dal 1968 al 1988. Fu primario di ginecologia all’Ospedale San Giovanni per ben 34 anni. La sua entrate in politica risale al 1963 quando fu eletto in Gran Consiglio, e in seguito in Municipio nel 1964. Nel 1968 venne eletto sindaco. Su LaRegione Matteo Caratti ha ricordato i tratti distintivi della figura politica di Gallino, le tante opere di cui fu promotore, negli anni in cui il PLR non aveva avversari.

Ecco alcune riflessioni di Caratti.

“La figura di Athos Gallino è intimamente legata alla sua Bellinzona. Per motivi molto diversi fra loro, ma tutti importanti. Il principale, e non può essere altrimenti, è riferito al mistero o alla magia della vita, visto che il dottor Gallino ha assistito, nei lunghi anni di attività come ginecologo e primario dell’ospedale San Giovanni, migliaia di donne mentre stavano vivendo nel dolore l’immensa gioia del diventare madri.

Sotto il suo lunghissimo sindacato, durato vent’anni, la Città di Bellinzona si è trasformata e anche risvegliata da un certo qual torpore: grazie al sostegno di un mecenate di origini bellinzonesi (Mario Della Valle), che aveva fatto fortuna in Svizzera interna, Gallino poté avere i primi finanziamenti per avviare l’importante cantiere del recupero dei Castelli di Bellinzona, allora alquanto malconci, ridando loro la meritata luce che ancora oggi dà carattere e fa bella la nostra città”.
L’esecutivo di Bellinzona, retto per tanti anni da Gallino, fu anche precursore nei servizi a favore della cittadinanza, scrive Caratti.

“Uno su tutti: l’opera, per quel tempo futuristica, dell’enorme bagno pubblico. Non senza dimenticare l’impegno in ambito culturale con l’acquisto di Villa dei Cedri, gioiello culturale cittadino accanto al Teatro Sociale. Si tratta solo di alcuni esempi che ci fanno dire che, senza ombra di dubbio, ancor oggi ad oltre quarant’anni di distanza, chi passeggia per Bellinzona non può non vedere quanto è stato reso possibile dal lavoro di questo sindaco col turbo e dalla compagine municipale da lui presieduta.

Come mai fosse possibile far tanto in una città di provincia lo si può riassumere in tre parole: erano altri tempi. Erano anni in cui il Plrt poteva contare, anche a Bellinzona, su personalità di spicco e maggioranze bulgare. Il partitone lasciava sì discutere gli altri partiti, ma a un certo punto, quando decideva che era ora di contarsi, decretava il passaggio al voto, certo comunque di vincere”.

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