PECHINO - A meno di sette mesi dall’ultimo incontro, l’ex cestista Nba Dennis Rodman vola a Pechino per incontrare il suo giovane “amico” e leader nordcoreano Kim Jong Un. Il futuro di Kenneth Bae, cittadino statunitense al momento in carcere in Corea del Nord, potrebbe dipendere proprio dagli esiti del colloquio.“Sli chiederò espressamente di rilasciare Kenneth Bae e per quali motivi è tenuto in ostaggio”, ha dichiarato Rodman in un’intervista all’Huffington Post Live. Inoltre, l’ex cestista dei Chicago Bulls ha aggiunto che se il terzo rappresentante della dinastia rossa dovesse liberare il missionario e guida turistica di origine coreana Bae, lui personalmente si sentirebbe “l’uomo più potente del mondo”. La visita di Rodman a Kim Jong Un arriva dopo la recente decisione nordcoreana di revocare l’invito per l’inviato speciale del governo a stelle e strisce Robert King, che venerdì avrebbe dovuto raggiungere Pyongyang per una visita umanitaria. L’obiettivo di King, nemmeno troppo nascosto, era riportare a casa Kenneth Bae, quarantacinquenne arrestato a fine 2012 al confine con la Cina e condannato poi a 15 anni di lavori forzati. Bae, accusato di atti ostili contro il governo nordcoreano e di proselitismo, secondo quanto riferito dalla sorella alla Cnn, è stato trasferito da qualche settimana in ospedale per l’aggravarsi delle condizioni di salute. La missione di King si è però rivelata a un buco nell’acqua e, come confermato dal dipartimento di Stato, lo statunitense è dovuto restare a Tokyo per poi rientrare a Washington. Un portavoce del ministero degli Esteri del regime nordcoreano, ha dichiarato che il “no” di Pyongyang a Robert King è arrivato in seguito alla “grave provocazione” degli Stati Uniti, accusati di aver mobilitato i B-52 nelle esercitazioni congiunte con i sudcoreani nel corso della passata settimana. Dopo il fallito tentativo di King, ecco che arriva l’azione diplomatica di Dennis Rodman, già affiancato a Kim Jong Un lo scorso febbraio, quando su iniziativa del magazine Vice, l’ex giocatore ha assistito assieme al leader nordcoreano – appassionato di pallacanestro – a una partita tra gli Harlem Globetrotters e una rappresentativa di Pyongyang. Già dopo la condanna di Kenneth Bae, Rodman aveva mandato un Twitt al leader nordcoreano, senza però ricevere risposta.