Mauro Gianinazzi, comandante dei pompieri di Lugano: “Negli incendi domestici perdono la vita ogni anno quaranta persone. La causa principale però non è il calore, ma i fumi densi e tossici altamente letali”
LUGANO – Attorno alle 18 di ieri a Brissago è divampato un incendio al terzo piano di una palazzina. Nel rogo ha perso la vita l’inquilino dell’appartamento andato in fiamme, un trentenne domiciliato nel Locarnese. L’incendio, riporta oggi la RSI, sarebbe dovuto a un frigo lasciato aperto, ma l’inchiesta continua. La polizia scientifica sta facendo altre verifiche, anche per appurare la causa della morte dell’uomo al momento non ancora nota. Il cadavere è stato trovato vicino all’elettrodomestico, l’ipotesi che si sta facendo largo è che sia deceduto per intossicazione inalando il denso fumo provocato dall’incendio.
Non si tratta purtroppo però di un caso isolato. Infatti “le statistiche ufficiali rivelano che in media in Svizzera si verificano annualmente circa 20mila incendi in case o appartamenti causando danni attorno ai 600milioni di franchi. Ma soprattutto ogni anno sono circa duecento le persone che riportano ustioni anche abbastanza gravi e quaranta quelle che perdono la vita. Più della metà di queste morti però non è causata dalle temperature elevate, ma dai fumi che si generano durante un incendio. Oltre alla mancanza di ossigeno, l’aria si riempie anche di sostanze chimiche liberate da plastiche che si fondono, questi fumi sono altamente tossici e rapidamente letali”, spiega il maggiore Mauro Ganinazzi, comandante dei pompieri di Lugano.
La casistica più comune di cause di incendio in casa vede protagonisti “la corrente e gli apparecchi elettrici, seguiti, nell’ordine, da candele, fiammiferi, articoli per fumatori e fuochi d’artificio. Ma, più importante, quasi un terzo di questi incendi è dovuto a un comportamento negligente.”
“Pericoli maggiori di incendi in casa – spiega ancora Gianinazzi – sono dati da apparecchi elettrici non più performanti, da dimenticanze e trascuratezza e dal “faidate” sull’impianto elettrico. Un problema su tutti è il rispetto della distanza di sicurezza da fonti infiammabili di apparecchi e luci: gli infrarossi del bagno dimenticati accesi vicino alla bomboletta spray per capelli, materiali infiammabili posti vicino ai fornelli, apparecchi raffreddati da una ventola che vengono incassati in maniera scorretta impedendone la corretta ventilazione, lampade, soprattutto le alogene che si riscaldano parecchio, a contatto con tende o decorazioni, sistemi di riscaldamento come le stufette senza la giusta distanza da altri oggetti; sono tutte cause del divampare di un incendio."
Da prestare attenzione anche alla dimenticanza: "il ferro da stiro lasciato incustodito, il bollitore a immersione dimenticato acceso, la televisione lasciata in standby. Molto importante, come dicevo, anche evitare il faidate quando si tratta dell’impianto elettrico: le multiprese sono un pericolo perché potrebbero surriscaldarsi e incendiarsi, per aggiustare le vecchie valvole quando saltano alcuni vi mettono della carta d’alluminio all’interno, oppure si cerca di aggiustare alla bell’è meglio cavi e spine difettose. Sono tutte cose da non fare, in questi casi è sempre meglio sostituire le cose danneggiate o chiamare dei professionisti, improvvisarsi elettricisti può esser molto pericoloso.”
E nel caso in cui l’incendio divampi “prima cosa chiamare subito i pompieri, cercare una via d’uscita dall’appartamento e se possibile chiudere porte e finestre dietro di sé. Inoltre, dato che un incendio è sempre prima in realtà un principio di incendio, bisogna, se ne dispongono i mezzi, iniziare a combatterlo. Per questo però sono necessarie sensibilità, accortezza e quelli che noi chiamiamo piccoli mezzi di spegnimento come estintori o coperte di spegnimento.”
Il primo istinto di molti però è forse quello di usare l’acqua, ma bisogna stare attenti al tipo di incendio. “Non va usata nel caso in cui sia dovuto all'elettricità. Come assolutamente non va usata negli incendi di cucina. Se a bruciare è per esempio l’olio, usando dell’acqua per tentare di domarlo si ottiene un effetto, pericolosissimo, chiamato boilover: l’acqua si deposita sotto all’olio che bruciando ha raggiunto temperature molto elevate, questo fa sì che l’acqua evapori molto velocemente, quasi di colpo, causando una sorta di esplosione, come una palla di fuoco che si libera e può causare gravi ustioni oltre che diffondere l’incendio. La cosa migliore quindi è soffocare le fiamme con un panno leggermente umido o una coperta di spegnimento.”
Infine, Gianinazzi ricorda che, come sempre, la migliore forma di prevenzione è l’informazione. A tal proposito il sito del Centro d’Informazione per la Prevenzione degli Incendi (www.bfb-cipi.ch) spiega in modo semplice cosa fare e come comportarsi in tutte le casistiche più ricorrenti.