CRONACA
Settimane bianche solo in Ticino: la rivolta dei direttori delle medie
In vista dell’approdo in Gran Consiglio della mozione che vuole obbligare le sedi a organizzare i corsi scolastici di sci nelle stazioni invernali ticinesi, arriva una preoccupata presa di posizione del Collegio direttori SME

LOCARNO – La mozione “I corsi scolastici di sci e le settimane bianche organizziamole in Ticino! Si emanino disposizioni chiare e vincolanti per aiutare le stazioni invernali e le regioni periferiche ticinesi”, presentata da Nadia Ghisolfi e altri cofirmatari per il gruppo PPD il 14 marzo 2011, sta ora per approdare in discussione in Gran Consiglio. La richiesta di obbligare tutti gli istituti ticinesi a organizzare le settimane bianche negli stabilimenti invernali presenti nel nostro Cantone sarà presa in esame dal Parlamento nel corso della seduta del 25 novembre 2013.

Ma si tratta di “un’iniziativa che non tiene conto della realtà”. Questo almeno per il Collegio dei direttori delle scuole medie, che, “preso atto del rapporto di maggioranza della Commissione Scolastica del Gran Consiglio sulla citata mozione” torna a “esprimere la sua preoccupazione per la richiesta” in questione con una lettera indirizzata al Presidente e ai deputati del Parlamento.

Nella presa di posizione, firmata dal Presidente del Collegio Daniele Bianchetti, i direttori delle scuole medie tornano a ribadire i molti problemi che emergerebbero in seguito a una approvazione della mozione Ghisolfi.

Primo su tutti, la tempistica: “Il periodo invernale durante cui si può organizzare un campo invernale in Ticino, con condizioni ideali, non è molto lungo. Periodo che si accorcia ulteriormente se si deducono le vacanze di Natale e di Carnevale. Inoltre, nel mese di gennaio termina il primo periodo scolastico e ciò implica che in ogni istituto vengono organizzati i consigli di classe che durano anche due settimane. Di conseguenza è impossibile per tutti gli istituti interessati trovare una sistemazione in Ticino, nemmeno se alcune scuole programmassero la settimana bianca in periodi (fine stagione) in cui l’innevamento, alle nostre latitudini, non è garantito. Bisogna pure tenere in considerazione che moltissime altre scuole (elementari, professionali e medie superiori) organizzano dei corsi di sci”.

C’è poi anche la questione economica: “L’organizzazione di una settimana bianca implica un grosso impegno finanziario per l’istituto. A fatica ogni scuola si è dotata di attrezzature per sport invernali che regolarmente devono essere revisionate e sostituite. Inoltre le nuove disposizioni non permettono ai docenti di partecipare in qualità di monitori a meno che non siano in possesso del diploma di istruttore e quindi bisogna assumere del personale esterno. Alcune scuole hanno già rinunciato ad organizzare la settimana bianca sostituendola con attività alternative, economicamente meno impegnative. Obbligare gli istituti ad organizzare i corsi in Ticino rischia di avere come conseguenza la rinuncia di altre scuole ad organizzare ancora simili corsi”.

Non da ultimo, l’obbligo di scegliere le stazioni ticinesi per le attività invernali implicherebbe una carenza nell’offerta proposta agli allievi: “Diversi istituti organizzano una settimana bianca multidisciplinare (sci alpino, snowboard, sci di fondo, pattinaggio, attività in palestra, …) e in Ticino non si trovano stazioni invernali che possano offrire un simile ventaglio di attività”.

“Siamo comunque convinti – conclude il Collegio – che le scuole ticinesi debbano approfittare delle offerte delle stazioni turistiche dislocate nelle nostre valli. Riteniamo che queste devono però attivarsi per promuovere l’utilizzo delle infrastrutture anche e soprattutto durante il periodo autunnale e primaverile. Tutte le regioni mettono a disposizione, sul loro territorio, innumerevoli possibilità di attività didattiche mirate ad apprezzare e valorizzare quanto il nostro cantone può offrire. La conoscenza approfondita del nostro Paese è sicuramente uno degli obiettivi da perseguire nel percorso di apprendimento dei nostri allievi”.

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