foto: TiPress/Samuel Golay
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Cronaca
22.07.2017 - 14:020
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Come nove anni fa, quando la pista di ghiaccio di Prato Sornico fu teatro di disastro ambientale: dell'ammoniaca versata in un tombino finisce ancora una volta nell'acqua e provoca una moria di trote. Meno grave, ma il caso ripropone il tema del sistema d

È accaduto giovedì. Oggi come allora, l’origine pare essere una negligenza nell’ambito della manutenzione dell’impianto del ghiaccio. Oggi come allora dell’ammoniaca è finita nel corso d’acqua. Non direttamente nella Lavizzara, ma in un torrentello che scorre parallelo al fiume

PRATO SORNICO – Diciamo subito che questo caso, accaduto giovedì scorso, non è paragonabile a quello che accadde nove anni fa e che fu uno dei più gravi disastri ambientali della storia recente: un inquinamento da ammoniaca che bruciò la vita su un tratto del fiume Lavizzara, in alta Vallemaggia, lungo circa due chilometri e mezzo. Un caso che sfociò in un processo penale.

Ma oggi come allora, l’inquinamento proviene dalla pista di ghiaccio di Prato Sornico. Oggi come allora, l’origine pare essere stata una negligenza nell’ambito della manutenzione dell’impianto del ghiaccio. Oggi come allora dell’ammoniaca è finita nel corso d’acqua. Non direttamente nella Lavizzara, ma in un torrentello che scorre parallelo al fiume.

Il condizionale è d’obbligo fino a che non sarà accertato esattamente l’accaduto, ma pare che qualcuno, forse un operaio, abbia versato dei residui di ammoniaca in un tombino di acque chiare che scarica nel torrente. Il caso è stato segnalato da alcuni pescatori e le prime informazioni raccolte da liberatv parlano di qualche centinaio di trote morte.

Il tema di fondo – al di là del numero di pesci morti e del grado di gravità di questo ennesimo inquinamento di un corso d’acqua – è però il sistema di sicurezza in un’area sensibile, come una pista di ghiaccio che sorge a pochi metri dal fiume, un sistema che evidentemente ha ancora delle falle da colmare. Molti tombini che raccolgono l’acqua piovana, si dovrebbe sapere, finiscono direttamente in fiumi e torrenti. E in prossimità di un ecosistema prezioso e delicato come quella della Lavizzara occorrono attenzione e precauzioni.

emmebi



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