Il locale gestito da Bruno non sposa i tradizionali spogliarelli per celebrare il gentil sesso, ma, dice il patron, “proponiamo un menù dai nomi giocosi e divertenti. Riceviamo tante critiche perché non tutti hanno il buon senso per capire che si tratta di una forma ironica di fare ristorazione. Sono le stesse donne, del resto, a giocarci su. A livello strettamente gastronomico, invece, quelle proposte sono la nostra punta di diamante. Nel senso che ci impegnamo a proporre davvero dei piatti appetitosi”.