Intervista al proprietario di uno tra i più apprezzati grotti del nostro Cantone. "La revisione della LEAR non cambia più di tanto le cose, personalmente mi sarei aspetato più protezione per i dipendenti..."
Nel mese di febbraio, il Governo ha messo in consultazione la revisione sulla Legge sugli esercizi alberghieri e la ristorazione (LEAR). Chi intende vantare la denominazione di “Grotto” dovrà rinunciare a patatine fritte, lambrusco e vitello tonnato: questo per salvaguardare l’originalità del termine.
Claudio Zanoli, proprietario insieme alla moglie Sandra dell’apprezzato “Grottino Ticinese” di Losone da 17 anni, ha le idee ben in chiaro riguardo la revisione della Legge.
"Sostanzialmente – spiega – non cambia tanto rispetto a quella esistente. Sono stati aboliti alcuni prodotti, ma chi controlla che davvero non vengano serviti nei grotti? L’idea di proteggere i patrimoni ticinesi è ottima, anche se personalmente avrei tutelato maggiormente altri aspetti...".
"Mi sarebbe piaciuto – prosegue Zanoli – che con la revisione della Legge si andasse a proteggere di più i dipendenti. Da noi ci sono collaboratori con un contratto stagionale da molti anni. Se si dovesse presentare loro un’offerta annuale nel pieno della stagione, sarebbero costretti ad accettarla per recare il minor danno possibile alla disoccupazione. Si tratta di un salto nel buio e spesso non viene dato il giusto peso ai legami affettivi che si creano con i propri dipendenti".
Il Grottino Ticinese, tra le tante specialità, propone il menù scritto accuratamente in dialetto. Una scelta fatta "sia per preservare il nostro idioma – sottolinea il gestore – che per garantire l’originalità del luogo. Poi, giustamente, abbiamo anche la traduzione in italiano e nelle altre lingue nazionali".
"Nelle dispense di un grotto “vero”– aggiunge Claudio Zanoli – non possono mancare affettati, salumi e formaggi della regione, ma conta parecchio anche l’ambiente rustico e il contorno della struttura".
A Losone, infatti, è possibile gustarsi le pietanze caserecce in terrazza su tavoli in granito all’ombra di grandi alberi.
Ogni domenica, il ristorante della famiglia Zanoli propone coniglio con la polenta. “È il piatto che — afferma il proprietario — va per la maggiore”.
Il ristoratore ha anche espresso la sua opinione sulle polemiche che hanno coinvolto il settore gastronomico del nostro Cantone nel periodo pasquale. “Sta al buon senso dei proprietari capire quando lasciare aperto e quando chiudere. Bisogna, però, tenere conto che ci sono dei bilanci da far quadrare e un contratto collettivo da rispettare”.
"Il cliente va sedotto e coccolato, gli va offerto il miglior servizio possibile. Si tratta di trovare il giusto equilibrio”.
Il Grottino Ticinese invita tutti a gustarvi le sue prelibatezze, d’altronde “basta una volta, la seconda ci tornerete da soli”, conclude sorridendo Claudio Zanoli.