CRONACA
Il lutto di Sondrio e Verceia per la tragica fine di Carlo e Oscar, i due operai morti sul cantiere di Camorino. Il dolore delle famiglie e gli struggenti ricordi degli amici
Il 25enne Venini, originario di Sondrio, viveva a Cadenazzo, mentre Fascendini, 36 anni, sposato con Alida e padre di due bambini di 8 e 11 anni, abitava a Verceia ma durante la settimana lavorativa soggiornava a Rivera
Nella foto Carlo Venini, una delle due vittime
CRONACA

Tragedia sul cantiere dei ripari fonici a Camorino: due operai italiani muoiono schiacciati da un cassero

02 LUGLIO 2018
CRONACA

Tragedia sul cantiere dei ripari fonici a Camorino: due operai italiani muoiono schiacciati da un cassero

02 LUGLIO 2018
CAMORINO - Bisognerà attendere la liberazione delle salme da parte della Magistratura per conoscere la data dei funerali di Oscar Fascendini, 36 anni, e Carlo Venini, 25 (nella foto), i due operai della provincia di Sondrio morti tragicamente lunedì a Camorino, mentre lavoravano sul cantiere dei ripari fonici dell’autostrada.

I due sono stati travolti da un pesante cassero in legno, di 2,5 per 10 metri, una struttura usata per le gettate di cemento, che li ha uccisi sul colpo, sotto gli occhi dei colleghi.

Il 25enne Venini, originario di Sondrio, viveva a Cadenazzo, mentre Fascendini, 36 anni, sposato con Alida e padre di due bambini di 8 e 11 anni, abitava a Verceia ma durante la settimana lavorativa soggiornava a Rivera.

La figlia Asia in paese, racconta La Provincia di Sondrio, era diventata negli anni scorsi una piccola celebrità, ricoprendo per due stagioni la carica di sindaco del consiglio comunale dei ragazzi. La notizia dell’incidente avvenuto sul cantiere della società Condotte–Cossi Costruzioni ha lasciato sgomenta l’intera valle, che conta oltre 5mila frontalieri.

Descritto da tutti come una persona schiva ma sempre sorridente, scrive ancora La Provincia, Fascendini ha lasciato un segno profondo nella vita dei molti che lo hanno ricordato su Facebook. Appassionato di pesca, senza patente di guida per scelta, lontanissimo dal mondo “social”, tanto che trovare sue notizie e foto in rete è praticamente impossibile, viveva per la famiglia e il lavoro.

Commovente il ricordo su Facebook di Marco Pedrana, amico di infanzia di Oscar e consigliere comunale a Verceia: “Ti ricordi all’asilo? Ci eravamo presentati mica male con quel calorifero smontato pezzo per pezzo: asilo allagato e una settimana a casa in omaggio per tutti! E te li ricordi tutti quei pomeriggi al campo, per poi finire a giocare a carte dal Jenki, perché la bottiglia di coca da due litri costava solo mille lire? E ti ricordi le merende dalla nonna Erminia? Te lo ricordi il pulmino dei coscritti con asteroide e stella cometa? E ti ricordi a Frasnedo con la solita cassetta degli 883 e partite a carte e “strimizi” fino a mattina? Boh, di parole giuste non ce ne sono, ma più penso e più mi vengono in mente questi “ti ricordi?”. E me li tengo davvero stretti. Ciao “coscrit”... il cielo ha un sorriso in più da ora in poi, noi uno in meno”.

Un ricordo è arrivato anche dal sindaco di Chiavenna, ma originario di Verceia, e quasi coetaneo di Fascendini, Luca Della Bitta: “Due giovani della nostra Provincia perdono la vita sul lavoro in Canton Ticino. Per il lavoro. Una notizia che lascia senza parole. Ai famigliari e agli amici l’abbraccio dell’intera comunità della provincia di Sondrio. A te Oscar, un ricordo speciale. Senza mai dimenticare il tuo sorriso semplice e sincero”.

Assieme al Fascendini è morto Carlo Venini, sondriese anche se da tempo soggiornava nel Bellinzonese. A Sondrio aveva vissuto e completato il proprio percorso di studi, diplomandosi geometra all’Istituto Tecnico De Simoni-Quadrio, e aveva ancora tanti amici. Lo testimoniano, anche in questo caso, i messaggi di cordoglio lasciati sulla sua pagina Facebook. Poco dopo il diploma il giovane aveva cominciato a lavorare come operaio per la Cossi Costruzioni, passando subito dopo alla società Condotte che fa capo alla stessa Cossi e che opera in Svizzera.

La sua passione erano le escursioni in montagna sia d’estate che d’inverno, con gli sci, a piedi o in bicicletta, come raccontano le molte foto che pubblicava su Facebook.

red

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