CRONACA
Il Canvetto del Cadagno, che unisce destra e sinistra. Gobbi: "Un'istituzione". Righini: "Un luogo ricco di atmosfera"
Le parole del ministro leghista, che rievoca anche il 1° agosto di 10 anni fa, e del presidente dei socialisti

QUINTO – Il Canvetto del Cadagno è bruciato. Per me, come per molti ticinesi, quel locale era ricco di ricordi. Ho dunque chiesto a Norman Gobbi, particolarmente legato alla regione del Piora, di raccontare il suo Canvetto.

Ma al suo ‘amarcord’ aggiungo anche quello di Igor Righini. Il presidente del Partito socialista ha commentato ieri sera il mio articolo sul rogo con queste parole: “Un ritrovo ricco d’atmosfera e di personaggi speciali. Aperture e battute di pesca indimenticabili. Bravo Marco. Il tuo è un pezzo ricco di sentimenti che mi sento di condividere”.

 Il ricordo di Gobbi

“Il primo ricordo del Canvetto? Beh, da bambino ai vecchi tempi della corsa in salita Piotta-Ritom, che terminava appunto al Canvetto di Cadagno, allora gestito dal Carletto Mottini, recentemente scomparso. Oppure sempre da bambino durante le feste per il giorno dell’Assunzione, “i fésct det la Madona”, con il tiro coi piombini.

Il Canvetto era un’istituzione, che si consolidò con la gestione dell’amico Carlo “Charly” Chiaravallotti, e dove le feste si seguivano durante tutta l’estate, sin dall’inizio della stagione di pesca. Infatti, la sera antecedente il 1° giugno, il Canvetto diventava il punto di ritrovo per chi attendeva l’apertura della pesca sui laghetti alpini, per poi continuare durante tutta l’estate. Dieci anni fa con la Lega dei Ticinesi tenemmo una festa del 1° Agosto al Canvetto, con lo stesso spirito di sempre: festa patriottica tra amici e allegria.

E poi, professionalmente quando mi occupavo della promozione della Regione Ritom-Piora, il Canvetto e la capanna Cadagno erano punti di appoggio importanti. Senza dimenticare il bagno autunnale nel Cadagno, come “ex-voto” per l’elezione in Consiglio di Stato. Ora il Canvetto come lo abbiamo conosciuto noi non c’è più, andato in fumo; i ricordi, le emozioni e i volti amici conosciuti al Canvetto del Carletto di Cadagno, questi invece rimarranno per sempre vivi in noi”.

 

 

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