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Cronaca
12.03.2019 - 08:030

Da Sanremo, Aldo Merlini: "Sono qui per rilanciare la nostra Festa dei fiori". E spiega come la immagina: tra carri e fanciulle in fiore. Il sindaco Scherrer: "Facciamola"

Si potrebbe realizzare il sogno già l’anno prossimo, ma forse occorrerà attendere il 2021. E non parliamo di boccali e zoccolette, dice il presidente dell'Organizzazione turistica del Locarnese

LOCARNO - A Sanremo lo fanno così: a metà sfilata di carnevale – e non a caso quest’anno coincideva con la fine dell’Ambrosiano – e un po’ festa dei fiori. Come c’era da noi una volta. E se c’era una volta significa che potrebbe esserci ancora.

 

Certo, Sanremo e dintorni sono una delle patrie europee della floricoltura. Ma anche noi ne abbiamo di piante che fioriscono in primavera, e i giardini botanici abbondano, dal Gambarogno a Locarno, fino alle Isole di Brissago, per restare nel Locarnese.

 

Sia come sia, alla festa che a Sanremo chiamano “Corso fiorito”, dove non mancano, per dirla con Proust, alcune bellissime fanciulle in fiore, c’erano diverse decine di migliaia di persone. E alberghi pieni. Un successo che cresce in modo esponenziale anno dopo anno.

 

E tra i “turisti” c’era anche Aldo Merlini, presidente dell’Organizzazione turistica Lago Maggiore. Entusiasta, ha postato qualche video sul suo profilo Facebook. “Siamo qui per cercare di rilanciare la nostra Festa dei fiori”, ha scritto, raccogliendo l’immediata adesione del sindaco di Locarno, Alain Scherrer: “Sarebbe bello riaverla”.

 

Certo, non è come dirlo: ci vogliono tempo e preparazione per riproporre in grande stile la festa cancellata sul finire negli anni Novanta quando imperversava lo slogan “No boccalini, no zoccolette”. Poco conta se poi siamo passati dal turismo delle zoccolette al turismo delle zoccole, e da Ticino Terra d’Artisti a Ticino Terra d’Artiste. Son casi della storia che han da fare il loro corso.

 

Comunque Aldo Merlini ci crede e vuole riproporre la Festa dei fiori, sotto altro nome e concetto, e con la collaborazione che gli organizzatori di Sanremo gli hanno già garantito. Un gemellaggio sarebbe fantastico.

 

La immagina, dice a liberatv, come una sorta di “Primavera locarnese”, ispirata alla tela del Botticelli, che inizi con la ormai consolidata Festa delle camelie e culmini in una sfilata festante, ma senza la caciara del carnevale.

 

Si potrebbe realizzare il sogno già l’anno prossimo, ma forse occorrerà attendere il 2021. E non parliamo di boccali e zoccolette, conclude. Allora avanti, le premesse ci sono e la volontà non manca.

 

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