Il gruppo referendario ha consegnato oggi le firme raccolto contro il credito di ricapitalizzazione dell'aeroporto di Lugano-Agno, votato dal Parlamento lo scorso 4 novembre
BELLINZONA – Sono state consegnate oggi alla Cancelleria di Stato le 8'372 firme per il referendum contro il credito di ricapitalizzazione dell'Aeroporto di Lugano-Agno, votato dal Parlamento lo scorso 4 novembre.
Il gruppo referendario (Verdi, PS, MpS, PC, ATA, WWF e altre associazioni) auspica "che la popolazione ticinese possa effettivamente esprimersi sull'opportunità che l'ente pubblico continui a finanziari con i milioni pubblici l'aeroporto di Lugano-Agno che da tempo non dispone più di voli di linea".
"I prospettati scenari di rilancio – si legge in una nota – sempre poco realistici, non appaiono più credibili e i milioni iniettati non si giustificano più. Prioritario per contro, è impegnarsi a favore delle lavoratrici e i lavoratori dello scalo che devono poter beneficiare di concrete opportunità di riqualifica. Con la possibilità di raggiungere Zurigo e Milano in poco tempo e la crescente sensibilità della popolazione sulle conseguenze ambientali del traffico aereo, lo scalo Luganese difficilmente potrà in futuro rifiorire. Neppure il turismo congressuale, come lo testimonia il recente congresso mondiale sui linfomi che ha attirato ospiti da tutto il mondo, non fa più capo allo scalo luganese, ormai inaffidabile e poco pratico".
E ancora: "La grande sensibilità della popolazione sul tema, in queste settimane è testimoniata dal sorprendente risultato della raccolta firme, in un periodo dell’anno non certamente propizio. I promotori del referendum auspicano ora che il popolo comprenda gli importanti limiti di questo aeroporto e decida di annullare il credito stanziato per il suo rilancio alle urne".