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Cronaca
06.02.2020 - 18:100
Aggiornamento: 07.02.2020 - 08:30

Il Festival di Sanremo visto da Riccardo Pellegrini: "Favoriti? Se la giocano in quattro. Le polemiche ci saranno sempre. Mi ricordo quando Vasco..."

Intervista allo storico speaker di Radio3i che segue la kermesse musicale per la 23esima volta dal vivo: "Che forza della natura Rita Pavone. E i giovani si stanno avvicinando al Festival..."

SANREMO – Il Festival di Sanremo è entrato nel vivo mettendosi alle spalle le polemiche che hanno accompagnato l’ultimo mese di pre-festival. In Italia – ma anche in Ticino a giudicare dai dati Auditel – non si parla d’altro. È sempre così nella settimana dedicata alla celebrazione della canzone italiana. Settimana ricca di spettacoli, esibizioni, gaffe, reunion storiche come quella dei Ricchi e Poveri avvenuta ieri, ma anche di gossip, indiscrezioni e aneddoti. Settimana vissuta sempre con particolare entusiasmo da Riccardo Pellegrini, speaker di Radio 3i al suo 23esimo Sanremo seguito dal vivo.

Con l’esperto di musica – direttamente della sala stampa dell’Ariston – abbiamo scambiato due parole a poche ore dalla terza serata della kermesse musicale.

Riccardo, che Festival è quello iniziato l’altro ieri?

“È un Festival che si fa rispettare. Come in tutti gli anni, ci sono state polemiche nelle settimane precedenti, ma queste sono state smorzate con l’inizio della manifestazione. È sempre così quando c’è grande attesa. Concentrandoci sulla musica, le polemiche più forti riguardavano il cast dei 24 ‘big’ in gara. All’inizio ho storto il naso anche io, ma dopo aver ascoltato le canzoni devo dire di essere d’accordo con le scelte di Amadeus. Penso che ci sia di tutto e un po’. È un’edizione di Sanremo in linea con quello che è e deve essere il suo spirito, ovvero quello di rappresentare i sentimenti della società e del momento socio-culturale che stiamo vivendo. Ecco che, allora, troviamo personaggi che fanno discutere come Elettra Lamborghini, la cui presenza ha un perché preciso...”.

Cioè?

“Tutti, volenti o nolenti, dobbiamo convivere con quelli che sono oggi i nuovi mezzi di comunicazione. Ecco, personaggi come la Lamborghini sono parecchio seguiti sui social, anche se a tanti della mia generazione, per esempio, possono essere sconosciuti”.

Ma i social stanno avvicinando i giovani a Sanremo?

“Assolutamente sì. E gli indici di ascolto sono lì da vedere. Nei paraggi vedo un sacco di giovani, accorsi per cercare di scattarsi una foto magari con il proprio idolo. Penso che le scelte di Amadeus siano state premiate”.

Quale la canzone che più ti ha emozionato?

“Io faccio parte della vecchia leva e dico ‘Voglio parlarti adesso’ di Paolo Jannacci. Da padre di famiglia non può non avermi colpito...”.

Sembra un Festival con un po’ di ritmo in più rispetto alle passate edizioni, no?

“Sì, c’è parecchio ritmo. In passato ci si è spesso lamentati di avere in competizione canzoni lente, magari d’amore. Adesso sembra, parlando a livello di ritmi, cambiata la storia. Un esempio? L’energia positiva portata sul palco dai Pinguini Tattici nucleari”.

Le polemiche, quindi, sono solo un lontano ricordo?

“Quando si parla di Sanremo è inevitabile parlare anche di polemiche. Ci sono sempre state e ci saranno sempre. Personalmente mi sembra di tornare negli anni ‘80, quando ero ancora ragazzino e a Sanremo si esibiva Vasco Rossi. Ricordo che i miei genitori rimanevano allibiti dal suo comportamento perché lasciava il palco a canzone ancora in corso e osannavano il vecchio canto dei vari Ranieri e Villa che dominavano la scena a quell’epoca. Poi Vasco Rossi è diventato quel che è diventato…”.

Parliamo dello ‘spogliarello’ di Achille Lauro. Follia o genialità?

“Io non mi stupisco, anzi…a suo modo è stato geniale. Perché va a sopperire il suo non saper cantare (è molto stonato) con queste trovate che, alla fin fine, solo solo un gatto che si morde la coda”.

Perché?

“Una cosa del genere la fece già Renato Zero negli anni ‘70. Poi sappiamo tutti la carriera di Renato. Non so se Lauro percorrerà la stessa strada, ma sicuramente propone uno dei brani più radiofonici dell’edizione di Sanremo 2020”.

Chi vedi come favorito alla vittoria finale?

“Se dovessi scegliere io direi Jannacci. Ma secondo me la vittoria se la contendono in quattro: Gabbani, Diodato, Elodie e i Pinguini Tattici Nucleari. Poi può esserci qualche sorpresa come Michele Zarrillo: non mi aspettavo fosse così avanti nella classifica parziale”.

E Rita Pavone?

“Che forza della natura. Peccato che nella sua esibizione abbia avuto problemi di audio, ma a livello di potenza e stare sul palco si mette in tasca tutti quanti. Non vincerà sicuramente, ma ha dimostrato di saper insegnare ancora tanto ai ragazzini...”.

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