CRONACA
Riflessioni sulla tragedia di Paradiso: "Potete immaginare il nostro stato d'animo quando un macchinista ci comunica che una persona è stata travolta da un treno..."
Un lettore ci scrive: "Potrei entrare nei dettagli delle procedure che vengono attuate in simili casi ma preferisco soprassedere per non urtare la sensibilità di ognuno di noi"

LUGANO - Sul perturbamento del traffico ferroviario tra Mendrisio e Lugano avvenuto lunedì mattina a causa di una disgrazia verificatasi a Paradiso, un altro lettore ci invia le sue riflessioni.  

Lettera firmata

“Il blocco per alcune ore del traffico ferroviario avvenuto lo scorso lunedì mattina ha fatto scorrere fiumi di parole in tutte le salse possibili ed immaginabili. Purtroppo, come ormai tutti sappiamo, (e come è trapelato fin da subito) il blocco è stato causato da un gesto estremo. Già solo questa triste circostanza dovrebbe far meditare e far contare fino a 100 chiunque, evitando di snocciolare commenti di ogni genere, commenti che anch’io ho letto, e che mi hanno portato a scrivere queste poche righe.

 

In particolare, mi ha colpito lo scritto pubblicato su liberatv da qualcuno che si definisce “figlio di ferroviere” ed “appassionato di treni”. Non voglio entrare nel merito di quanto ha scritto questa persona in quanto ci vorrebbe un fiume di parole per rispondere punto per punto alle inesattezze ed alle insinuazioni fuori luogo contenute nel citato scritto. Mi limito tuttavia ad alcune mie libere riflessioni.

 

Scrivo con una certa cognizione di causa, considerata la mia professione che mi vede a stretto contatto giornaliero con la gestione del traffico ferroviario e che mi porta a toccare con una certa regolarità situazioni come quella venutasi a creare lunedì.

Alla luce degli utenti della ferrovia, il treno è unicamente un mezzo di trasporto che deve trasportare persone da A verso B. Dietro il percorso tra A e B vi sono però un’infinità di ostacoli che, in casi estremi, posso portare a quanto successo tra Lugano e Melide. Assicuro che quando si riceve dal macchinista l’infausta notizia di una persona che è stata travolta da un treno in corsa, beh credo che ognuno di noi possa immaginare lo stato d’animo nel quale ci si viene a trovare.

 

Nonostante tutto la nostra professione di gestori del traffico ferroviario ci obbliga a reagire subito nel migliore dei modi attuando immediatamente i vari scenari già previsti in situazioni del genere. Purtroppo, sino al chiarimento di quanto è realmente successo, rispettivamente sino al sopraggiungere sul posto dei vari enti preposti, possono passare anche diversi minuti, minuti durante i quali è impossibile dare informazioni precise su cosa ci si deve aspettare. 

Solo al sopraggiungere dei vari enti di pronto intervento è possibile iniziare con la valutazione dell’accaduto, rispettivamente con una prima prognosi di limitazione e/o chiusura totale della tratta ferroviaria. Anche susseguentemente può darsi che vi siano fatti inaspettati che possano posticipare la fine dei disagi. Ricordiamoci che stiamo sempre parlando di una persona che è stata travolta da un treno e che non esiste un tasto reset per ripristinare il tutto in pochi minuti. Potrei entrare nei dettagli delle procedure che vengono attuate in simili casi ma preferisco soprassedere per non urtare la sensibilità di ognuno di noi.

 

Posso capire da un certo punto di vista le lamentele dei viaggiatori. D’altro canto ribadisco però che in situazioni del genere non è assolutamente evidente fare in modo che in pochissimo tempo tutto sia organizzato a puntino. Basti pensare che per effettuare un trasbordo di centinaia, o meglio migliaia di persone in un orario di punta mattutino, nel caso specifico tra Lugano e Melide, sarebbe stato necessario un numero esageratamente alto di autobus sostitutivi, che per ovvi motivi logistici non è possibile organizzare in un lasso di tempo così breve.

 

A titolo di paragone, se lo stesso evento si fosse verificato alcune ore più tardi, al termine della fascia pendolare, i disagi sarebbero senz’altro stati contenuti, non fosse che per il numero relativamente esiguo di persone da dover trasbordare da Lugano verso Melide e viceversa, ed il fatto sarebbe probabilmente passato quasi inosservato.

 

Purtroppo, o per fortuna (ad ognuno di noi l’ardua sentenza), gli attuali mezzi tecnologici di cui disponiamo ci permettono subito ed in qualsiasi luogo di divulgare il nostro umore a… tutto il mondo.

 

In casi del genere basterebbe a volte fermarsi un attimo a rileggere le nostre riflessioni prima di divulgarle e il più delle volte, ne sono certo, si eviterebbe di farlo.

 

Meditate gente meditate, in simili situazioni spesso la realtà dei fatti è molto lontana da come la immaginiamo noi!

 

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