CRONACA
Medici in Ticino, il Governo stringe la cinghia: limitazioni in otto specializzazioni
L'obiettivo è frenare l'aumento dei costi nel settore ambulatoriale. Dal 1° luglio entra in vigore il nuovo regolamento

BELLINZONA – Il Consiglio di Stato nella sua ultima seduta ha dato luce verde al regime definitivo sulla determinazione di numeri massimi di medici nel settore ambulatoriale. Dopo la fase transitoria durata due anni, a partire dal 1° luglio entra in vigore il nuovo regolamento con cui vengono limitate complessivamente otto specializzazioni. A cinque discipline viene inoltre applicato il modello di regressione, che a tendere porterà a ridurre il numero di specialisti attivi in questi ambiti. L’obiettivo della moratoria, disciplinata a livello federale e nei principi già confermata dal Gran Consiglio a maggio, è quello di contenere l’evoluzione dei costi della salute e di riflesso i premi di cassa malati.

L’articolo 55a della legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal) attribuisce ai Cantoni la facoltà di limitare il numero di medici autorizzati a fornire prestazioni ambulatoriali a carico dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie (AOMS). Dopo il regime transitorio durato due anni, dal 1° luglio 2025 entra in vigore il regime definitivo, che tramite il modello di regressione ha l’obiettivo di ridurre a medio termine il numero di medici attivi in determinate specializzazioni.

Con l’obiettivo di frenare l’aumento dei costi nel settore ambulatoriale, negli ultimi due anni il Cantone Ticino ha applicato il tetto massimo al numero di medici operativi in 11 specializzazioni. Parallelamente, un gruppo di lavoro ad hoc ha approfondito gli scenari per la fase definitiva.

Partendo dalle considerazioni del gruppo di lavoro e adottando un approccio più restrittivo, il nuovo regolamento del Consiglio di Stato, in vigore dal prossimo 1° luglio, stabilisce il blocco del numero massimo di medici attivi in otto specializzazioni. In cinque discipline - neurologia, oncologia, nefrologia, chirurgia e chirurgia plastica - viene applicato il modello di regressione: quando uno specialista smette l’attività, non può essere sostituito da un nuovo medico (se non per talune eccezioni, come in caso di cessione dello studio). Nelle altre tre discipline – otorinolaringoiatria, cardiologia e gastroenterologia – viene applicato il blocco degli specialisti attivi, senza però adottare la regressione. Tutte queste otto discipline, salvo otorinolaringoiatria, sono già attualmente sottoposte al blocco.

Rispetto alla fase transitoria, quattro altre discipline – dermatologia, chirurgia ortopedica, radiologia e anestesiologia - non soggiacciono invece più alla moratoria, considerato in particolare, per le prime tre, l’aggiornamento a livello federale dei tassi di approvvigionamento cantonali, uno dei parametri chiave per determinare la necessità di limitare il numero di specialisti.

L’aggiornamento di questi criteri e l’esperienza acquisita nel corso della fase transitoria confermano la necessità di continuare a monitorare l’evoluzione dell’offerta ambulatoriale. Questo compito resta affidato al gruppo di lavoro istituito dal Dipartimento della sanità e della socialità (DSS), che riunisce i principali attori del settore ambulatoriale privato e ospedaliero. Il monitoraggio costante consentirà di valutare l’effettiva copertura sanitaria sul territorio e, se necessario, proporre tempestivamente adeguamenti all’elenco delle specializzazioni soggette a limitazioni.

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