Dal dossier penale gli indizi che hanno spinto la Sottocommissione a chiedere la CPI. E c'è anche una segnalazione alla FINMA

Nel motivare la decisione di proporre al Gran Consiglio l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta, Fabrizio Sirica, che presiede la sottocommissione che ha “lavorato” sul caso Hospita, ha parlato di nuove informazioni emerse. “Come sottocommissione - ha detto - abbiamo esaurito il margine di quello che potevamo fare”. Abbiamo lavorato per oltre due mesi, ha aggiunto, e nel frattempo sono emerse ulteriori informazioni rispetto a quelle già note pubblicamente.
Premessa fondamentale: quello che andiamo a raccontarvi sono frammenti di una storia complessa, il cui contesto è ancora molto nebuloso e avvelenato dalla disputa tra più parti contrapposte. Non vanno dunque considerati, tali frammenti, come capi di imputazione, ma come elementi ancora da approfondire, evitando strumentalizzazioni politiche e processi mediatici. Anche considerando che, in questa vicenda, nessun esponente attuale della Lega è indagato e che la Magistratura ha già espletato le verifiche sugli elementi di cui parliamo in questo articolo, non rilevando reati.
Ma quali sono le ulteriori informazioni a cui fa riferimento Sirica? Proviamo a rispondere a questa domanda che si intreccia con il procedimento penale aperto nei confronti di Eolo Alberti, sindaco di Bioggio (sospeso) ed ex deputato e militante (espulso) della Lega. Procedimento sfociato nel rinvio a giudizio di Alberti.
Sotto la lente della sottocommissione sono finite alcune chat di whatsapp - che sono agli atti dell’inchiesta penale - chat che coinvolgono la moglie di Eolo Alberti, l’avvocato Enea Petrini, anche lui ex deputato leghista, che nel marzo dell’anno scorso venne incaricato di redigere quello che diverrà poi noto come il “rapporto segreto” sul caso Alberti, e, indirettamente, il vicecoordinatore della Lega Alessandro Mazzoleni. Al centro dei messaggi sembra emergere l’intreccio tra le vertenze di Hospita e le preoccupazioni in casa Lega.
E qui entra in scena un’altra ex (in quanto dimissionaria) deputata leghista: Sabrina Aldi, che Alberti volle alla direzione di Hospita quando in seguito alla nomina nel Consiglio di amministrazione dell’Ente Ospedaliero Cantonale dovette lasciare la società. Una società che aveva a quel momento prospettive incerte in quanto il Gruppo ospedaliero Ars Medica, principale ‘cliente’ di Hospita, aveva comunicato di voler rinunciare al servizio di anestesia proposto dalla stessa Hospita.
Ebbene, una volta avuto accesso alla contabilità della società, Sabrina Aldi riscontra alcune stranezze sui conti di Camponovo. Stranezze che segnala al medico e che poi, alla fine, saranno in parte oggetto dell’inchiesta penale su Alberti.
Camponovo chiede spiegazioni a quest’ultimo, i rapporti tra i due si incrinano e scoppia il bubbone all’interno di Hospita. Il conflitto, insieme ad altre voci, arriva all’orecchio dei vertici della Lega, allora coordinata da Norman Gobbi. Il movimento decide di agire conferendo, com’è noto, un mandato - a titolo amichevole - all’avvocato Petrini, mandato che sfocerà nel famoso “rapporto segreto”. Rapporto che a inizio maggio 2024 viene trasmesso ai vertici della Lega.
Il rapporto, reso pubblico nei mesi scorsi dal Movimento per il socialismo, a una lettura anche superficiale sembra gettare discredito sul dottor Camponovo. Ma queste son cose note. Gli elementi nuovi, si diceva, sono alcuni messaggi tra la moglie di Alberti e l’avvocato Petrini.
Lo scambio di messaggi politicamente più rilevante è quello nel quale Petrini risponde alle preoccupazioni di Dafne Alberti: “Adesso chiamo Mazzoleni dico di convocare Sabrina (Aldi, ndr) per chiedere di dargli un taglio con tutte queste cose”. Il riferimento pare essere alle rivendicazioni che Camponovo avanzava tramite il suo legale ritenendosi vittima di una gestione finanziaria nebulosa da parte di Alberti. E la moglie di quest’ultimo ringrazia manifestando preoccupazioni per il futuro della Lega.
Occorre ribadire ancora una volta che questi messaggi, agli atti dell’inchiesta, sono frammenti della storia e non hanno rilevanza penale. Potrebbero trovare una spiegazione grazie a una ricostruzione che metta tutti i tasselli nel mosaico, che dovrebbe appunto essere l’intento della Cpi, nel caso in cui il Parlamento la istituisca.
Nel giugno del 2024 Sabrina Aldi viene convocata a una riunione con i vertici della Lega dall’allora coordinatore, il ministro Norman Gobbi. Ma lei rifiuta, dicendosi indignata per aver saputo dell’esistenza di un rapporto che tira in ballo anche lei e chiedendo spiegazioni sulle verifiche effettuate da Petrini, sul mandato a lui assegnato e sulle persone alle quali il documento è stato trasmesso.
Un’ultima novità rilevante è l’esposto alla Finma presentato da Claudio Camponovo, il quale ritiene che l’avvocato Petrini, in qualità di membro del Consiglio di amministrazione di BancaStato abbia violato i propri doveri. In particolare svolgendo il ruolo di consulente strategico della famiglia Alberti e di persona incaricata da un partito politico (la Lega) di redigere un rapporto del quale Camponovo è stato oggetto a sua insaputa.