L'imprenditore al Cdt: "Budget aumentato, ma è naturale evoluzione. Abbiamo inserito contenuti che non erano presenti nel masterplan iniziale"

SAN BERNARDINO – San Bernardino sta cambiando volto. Il progetto di rilancio attuato dall’imprenditore Stefano Artioli prende sempre più forma. “Oggi – dice l’imprenditore al Corriere del Ticino – non è più solo un render, ma un cantiere vero. E soprattutto è tornato a essere una destinazione che ha già riaperto alberghi, piste e servizi”.
L’investimento per rilanciare San Bernardino è passato da 300 a 500 milioni. “Non è un aumento – spiega -, ma una naturale evoluzione. Abbiamo inserito contenuti che non erano presenti nel masterplan iniziale. Il budget totale al termine degli investimenti comprende anche il progetto Acuforta, quello dell’Albarella alta e varie fasi di sviluppo degli impianti”.
Artioli conferma che parte del progetto potrà coinvolgere investitori privati. Ma con dei paletti da rispettare. “La porta è aperta a chi condivide la nostra visione di destinazione boutique e non di speculazione immobiliare. Lavoriamo già con partner finanziari e con i comproprietari dei complessi residenziali. Per Confin l’idea è un modello pubblico-privato: quell’infrastruttura appartiene alla Mesolcina”.
Al quotidiano, l’imprenditore parla anche della responsabilità che avverte “tutti i giorni. Stiamo ridisegnando quasi tutto il volto turistico di un villaggio che molti ricordano com’era negli anni d’oro”.
Sui progetti in cantiere a Locarno, come Le Corti e il Grand Hotel Locarno di Muralto. “Locarno è la capitale ticinese del turismo. La mia famiglia qui ha vissuto, qui lavorano imprese e maestranze e il ritorno non è solo economico. Parliamo di progetti che porteranno nuovi posti di lavoro e nuova energia per tutta la regione”.