Il ministro: "Sarebbe la soluzione ideale per costi, efficacia ed efficienza". Il sindaco: "Voglio parlarne con il capo dicastero Giudici e con il comandante Torrente"
BELLINZONA – Anche il ministro delle Istituzioni Norman Gobbi è favorevole a una Polizia unica per tutto il Ticino che dovrebbe nascere dalla fusione della Cantonale e delle Comunali.
Se si andrà in questa direzione, l’osso più duro sarà probabilmente Lugano, che ha una Polizia molto strutturata. E non è affatto detto che la Città che ha promosso più di ogni altra i progetti di aggregazione sarebbe, in questo caso disponibile a una “fusione”. Ma il sindaco, Marco Borradori, apre al dibattito: parliamone, senza preclusioni, dice a liberatv.
La posizione del ministro Gobbi
Ma facciamo un passo indietro. Un solo corpo di polizia, “eviterebbe doppioni per quanto riguarda centrali operative e reti radio. La condotta sarebbe maggiormente performante e gli interventi più rapidi”, ha dichiarato Gobbi alla Regione in edicola oggi.
“Diversamente da come la pensavo quando ero in Gran Consiglio, oggi, alla luce di una serie di elementi, ritengo che sia la soluzione preferibile: un solo corpo di polizia in Ticino permetterebbe una più efficace ed efficiente gestione delle risorse, umane e finanziarie: cosa che si tradurrebbe in un miglior servizio ai cittadini, a tutto vantaggio della sicurezza”.
Nel marzo del 2011 Gobbi era ancora deputato e in quella veste aveva condiviso la Legge sulla collaborazione fra la Polizia cantonale e le Comunali e quindi l’organizzazione basata su otto regioni di polizia.
Ieri il deputato PLR Giorgio Galusero – a margine delle polemiche scatenate dalla proposta di Gobbi di potenziare la Cantonale - ha rilanciato l’idea di una Polizia unica, preannunciando una mozione in questo senso.
Borradori: “Una proposta da approfondire”
Torniamo ora a Borradori: “Non ne abbiamo ancora discusso in Municipio – dice -. Ma credo sia una proposta che va approfondita e mi piacerebbe farlo sentendo in particolare il capo dicastero, Giorgio Giudici, e il comandante Roberto Torrente. L’idea mi sembra più che degna, e rientra nel progetto di razionalizzazione del personale che intendiamo portare avanti alla luce delle difficoltà finanziarie in cui ci troviamo. Un approfondimento attento sulla Polizia unica va fatto però anche tenendo conto delle resistenze che a Lugano si erano manifestate in passato. Mi sembra comunque giusto parlarne, tenendo conto, ripeto, delle sensibilità interne”.
Ormai gli agenti delle Comunali hanno una formazione unificata con i loro colleghi della Cantonale, osserva Borradori, ma poi non hanno la possibilità di mettere completamente in pratica quel che hanno imparato durante la scuola di polizia. I compiti delle Comunali sono infatti limitati dalle leggi e alla fine si rischia di sprecare risorse e competenze e di creare doppioni sugli interventi. C’è poi la questione delle disparità salariali tra Cantone e comuni, e tra un comune e l’altro… Insomma, conclude il sindaco di Lugano: il tema merita assolutamente di essere affrontato.
Gobbi: “Ne ho già parlato in Governo”
E ora ancora Gobbi. “Già in marzo, nella due giorni di clausura a Castelrotto – dice il ministro - ho sottoposto la questione agli altri consiglieri di Stato. Questione che è stata ripresa di recente nella discussione sul risanamento finanziario dello Stato e in particolare nell’ambito della revisione dei flussi finanziari e delle competenze fra Cantone e Comuni”.
Comuni che, secondo Gobbi, “svolgerebbero un ruolo complementare: a loro per esempio il controllo del traffico fermo e degli abitanti. Mansioni che potrebbero essere assegnate perlopiù ad assistenti di polizia, che fungerebbero anche da agenti di quartiere”.
Credo che diversi Comuni, compresi quelli principali, i cosiddetti Comuni polo delle polizie regionali, aggiunge, abbiano sottovalutato l’impatto finanziario sulle rispettive casse del modello adottato due anni fa. E mette l’accento sulle difficoltà finanziarie con cui si trovano confrontate anche i grossi centri urbani, Lugano in primo luogo.
emmebi