POLITICA E POTERE
9 febbraio, Fulvio Pelli va controcorrente e benedice il compromesso del Nazionale: "Potrebbe rivelarsi parecchio efficace. L'UDC sulla Libera circolazione ha un atteggiamento da uregiatt"
Dopo le bordate di Bertoli e Gobbi l'ex presidente del PLR difende il compromesso raggiunto a Berna tra i partiti storici per applicare l'iniziativa
POLITICA E POTERE

9 febbraio, il Norman furioso. Gobbi si scatena contro PLR, PPD e PS: "La loro proposta di applicazione dell'iniziativa è un aborto politico"

07 SETTEMBRE 2016
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Manuele Bertoli fa a pezzi il compromesso per applicare il 9 febbraio: "La proposta di fatto non rispetta il testo votato da popolo e cantoni"

06 SETTEMBRE 2016
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06 SETTEMBRE 2016

LUGANO – Se dal Ticino finora si erano finora levate solo pesanti critiche contro la proposta di applicazione dell'iniziativa del 9 febbraio formulata dalla Commissione del Nazionale incaricata di occuparsene, oggi si fa sentire una voce che invece sostiene quanto elaborato a Berna. È quella di Fulvio Pelli.

 

L'ex presidente del PLR, in un lungo articolo apparso sul Corriere del Ticino, appoggia il compromesso tessuto dal suo partito, in collaborazione con PPD e PS, per sbrogliare la matassa dell'iniziativa UDC. E se per Manuele Bertoli e Norman Gobbi (leggi articoli correlati) la proposta del Nazionale è un aggiramento della volontà popolare, per Fulvio Pelli, invece, "il progetto riesce a proporre una regola che potrebbe rivelarsi parecchio efficace ma che non entra (troppo) in conflitto con le regole sulla libera circolazione delle persone". E lo fa "introducendo un obbligo per i datori di lavoro di ricercare preliminarmente i propri collaboratori fra i residenti allorquando in una regione o in un settore economico la situazione si fa critica".

 

Più nel dettaglio: "Christoph Blocher si infiamma – scrive Pelli – perché quanto proposto non corrisponde alle sue aspettative. Lo si può capire: il progetto, ripreso dal modello elaborato su incarico del Governo ticinese da Michael Ambühl, già segretario di Stato, si confronta soprattutto con il motivo più importante che crea insofferenza popolare verso i fenomeni migratori, quello del mercato del lavoro, e trascura invece altri obiettivi dell’iniziativa poiché in contrasto con una convenzione internazionale vincolante, quella sulla libera circolazione delle persone in ambito europeo"

 

"La burocrazia europea e i nostri vicini – sottolinea ancora l'ex presidente - dovrebbero poterla digerire e se anche non lo volessero fare, ben difficilmente potrebbero rimproverare con successo alla Svizzera quale nazione di rimettere in discussione gli accordi sottoscritti".

 

Pelli, nel suo articolo, non risparmia altre stoccate all'UDC, in particolare sull'idea di lanciare una seconda iniziativa contro l'accordo di Libera circolazione, qualora il compromesso elaborato dal Nazionale giungesse a destinazione: "È evidentemente un suo diritto e forse sarebbe anche auspicabile che lo facesse  perché una domanda infine chiara alla nostra popolazione, invece delle formule ambigue dell’iniziativa già votata, eviterebbe successive difficoltà interpretative: in caso di una risposta popolare positiva, sarebbe spazzato via ogni ostacolo alla reintroduzione di contingenti. Ma sorge una domanda: se quello di eliminare la libera circolazione delle persone era il vero obiettivo della prima iniziativa, perché i promotori dell’iniziativa in quel testo la proposta ora rivendicata non l’avevano formulata con chiarezza? Chiedendo rinegoziazioni con l’UE, che le rifiuta, e proponendo contingenti si è girato intorno al tema, senza però affrontarlo, con un atteggiamento che in Ticino viene definito da uregiatt". 

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