POLITICA E POTERE
Via Monte Boglia serve l'ammazzaCaffè... Luciano Poli ha lasciato la Lega nel 2004, ma il domenicale "tenta, maldestramente, di accostare la Lega alla n’drangheta. Un'operazione di bassa denigrazione con modalità tipiche della deteriore stampa-spazzatura
In una nota stampa firmata 'Lega dei Ticinesi' il movimento di via Monte Boglia attacca duramente il Caffè per la sua prima pagina sul caso di Luciano Poli
Foto: TiPress/Carlo Reguzzi
LUGANO - In una nota stampa firmata 'Lega dei Ticinesi' il movimento di via Monte Boglia attacca duramente il Caffè per la sua prima pagina sul caso di Luciano Poli (
).

"Il giornalismo-spazzatura di chiara matrice d’importazione del Caffè domenicale si produce in una nuova “prestazione” - si legge nella nota -. La prima pagina dell’edizione odierna del citato settimanale è infatti dedicata pressoché per intero ai presunti rapporti dell’ex deputato Luciano Poli con la malavita calabrese, e sormontata dal titolo “Il leghista e la ‘ndrangheta”.

Si dà però il caso che i fatti cui il domenicale si riferisce risalgano al 2014. Luciano Poli ha lasciato la Lega nel 2004, e non siede più in Gran Consiglio dal 2007. Il Signor Poli non ha più alcun legame con la Lega dei Ticinesi da oltre 13 anni. Ha quindi smesso di far parte del Movimento ben 10 anni prima dei presunti “rapporti con i mafiosi calabresi” – accusa sulla cui fondatezza, ovviamente, la Lega nulla sa e nulla può sapere – che il Caffè domenicale sbatte strumentalmente in prima pagina.

La malafede del settimanale Il Caffè, dal chiaro orientamento politico antileghista, nel tentativo di associare la Lega ad una vicenda giudiziaria in cui essa non ha manifestamente alcun ruolo, è plateale ed inaccettabile. Con le modalità tipiche della deteriore stampa-spazzatura della vicina Penisola, il domenicale (ad alto tasso di redattori in arrivo dal Belpaese) tenta, maldestramente, di accostare la Lega alla n’drangheta. Malgrado sia evidente che non esiste alcun aggancio per una simile operazione di bassa denigrazione.

Gli intenti calunniatori del settimanale nei confronti della Lega dei Ticinesi, con pretesti che nulla hanno a che fare col confronto politico, sono evidenti. La Lega dei Ticinesi si riserva di intraprendere i passi, anche legali, del caso".

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