POLITICA E POTERE
Rimborsi spese per il presidente del Gran Consiglio, 5'000 franchi all'anno bastano. Dadò si smarca sulla proposta di raddoppiare l'indennità: "Si elabori semmai un sistema di retribuzione in base al lavoro effettivamente svolto"
Il deputato e presidente del PPD: "Se il principio può essere condiviso, ancor più che in questi ultimi anni più volte il Primo Cittadino del Cantone è stato relegato in secondo piano dalle (incomprensibili) esigenze del Protocollo proposto dalla Cancelleria, non si ritiene giustificato un aumento dell’indennità forfettaria”
foto: TiPress/Francesca Agosta
BELLINZONA – Il tema dei rimborsi spesa torna a far discutere la politica cantonale. Questa volta, però, non si tratta delle indennità dei consiglieri di Stato e del cancelliere, che nelle scorse settimane sono state al centro di una vera e propria bufera. Questa volta si tratta dei rimborsi spese per il presidente del Gran Consiglio.

Nella sessione che inizia oggi il Parlamento discuterà la revisione della Legge sul Gran Consiglio, nel cui ambito c’è appunto un articolo dedicato alle indennità del presidente, che è una carica annuale.

Ebbene, la Commissione speciale per la revisione della Legge propone al plenum di aggiornare l’importo dagli attuali 5'000 a 10'000 franchi all’anno, “riconoscendo più adeguatamente – si legge nel rapporto - l’impegno e il tempo che l’adempimento del compito istituzionale esige”.

Il problema è che questa proposta arriva sui banchi dei deputati in un momento in cui parlare di aumento delle indennità è politicamente poco opportuno. Così, il presidente del PPD, Fiorenzo Dadò, ha presentato un emendamento per mantenere la situazione invariata.

“Secondo quanto scrive la Commissione lo scopo della modifica è rivalutare nella legge la funzione del Presidente del Gran Consiglio, riconoscendole la giusta dignità non solo a livello di indennizzo, ma anche per quanto attiene ai mezzi che devono essergli messi a disposizione – scrive Dadò -. Se il principio può essere condiviso, ancor più che in questi ultimi anni più volte il Primo Cittadino del Cantone è stato relegato in secondo piano dalle (incomprensibili) esigenze del Protocollo proposto dalla Cancelleria, non si ritiene giustificato un aumento dell’indennità forfettaria”.

Dadò chiede dunque di mantenere lo statu quo e invita semmai la Commissione ad elaborare un sistema di retribuzione in base al lavoro effettivamente svolto.

emmebi

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