POLITICA E POTERE
Aeroporto di Lugano, Diego Zanoni: "“La miglior difesa è la fuga”
L'ex candidato alla direzione dello scalo luganese spara a zero dopo l'approvazione del piano di salvataggio da parte del Consiglio Comunale

di Diego Zanoni*

Con la delibera di questo finanziamento che ricordiamoci serve a: “mantenere” non a “sostenere” l’aeroporto, Lugano Agno è ormai ridotto ad una icona nazionale, alla stregua dei castelli di Bellinzona o al parco Ciani, un monumento insomma. Con il suo avallo, il comune di Lugano ha ottenuto due cose: la prima è garantire ai dipendenti che Babbo Natale esiste, e questa è buona cosa, la seconda è garantire ai responsabili che si sono adoperati per farlo fallire il lasciapassare per salvare la faccia e una via di fuga per rifarsi a nuova vita.

Ma andiamo per ordine: come per Darwin Airlines e così come per molte altre analoghe situazioni avvenute in questi ultimi anni, abbiamo capito che in Ticino la miglior difesa quando si è nei guai è tagliare la corda o meglio: pianificarla. Quando non si sa più che pesci pigliare, passare la patata bollente a qualcun altro è diventato il nuovo sport nazionale, una staffetta delle responsabilità che vede il colpevole di tutto sempre e solamente chi è rimasto col cerino in mano, nessun altro. Se quindi da un lato il finanziamento ha salvato tante buone anime, dall'altro ha garantito un sospiro di sollievo a coloro i quali avranno tutto il tempo per pianificare la dismissione dell'aeroporto a privati e con essa ogni responsabilità in solido, magari avallata da un referendum così avranno anche le attenuanti che chi ha deciso è il popolo.

Martiri e benefattori, lindi e pinti, i nostri eroi potranno quindi presentarsi per altre avventure nel mondo, salvando reputazione ed onorabilità, mentre per il portafoglio non c’è bisogno, hanno sempre usato quello degli altri. Molto probabilmente penso male, ma credo sia indubbio che finanziare un aeroporto senza un piano strutturale, senza un progetto istituzionale, senza nessuna soluzione concreta, mantenendo invariati gli asset manageriali e gestionali che l'hanno portato al fallimento è socialmente giusto se si tratta di salvare tante anime, ma diventa piuttosto grottesco per non dire spregiudicato se il fine è ben altro, e secondo me lo è.  Ciò vale anche per “mamma” Swiss, visto che proprio oggi ha decretato lo stop definitivo di ogni attività operativa in Canton Ticino, stufa di essere diventata il capro espiatorio delle altrui negligenze.

La politica di maggioranza difende le proprie posizioni, la politica di opposizione difende i timori di prendersi la responsabilità di scegliere diversamente, la politica di centro spera nella par conditio e la politica istituzionale sceglie di pagare per non avere rotture di scatole, tutto senza nessun piano d’azione, senza una una visione. Non si capisce altrimenti perché tanto accanimento per salvare 70 persone quando negli ultimi anni l’aeroporto e l’indotto ad esso collegato tra aerolinee fallite e scelte scellerate ha sfornato oltre 500 disoccupati e nessuno ha mosso ciglio, cosi come il famoso quarto mistero di Fatima, ovvero: voler mantenere senza cambiare una virgola lo stesso CDA che è costato l’ira di Dio ai contribuenti senza azzeccarne una anche se, pensare che il Sig. Sindaco abbia difficoltà nel licenziare se stesso sarebbe una risposta plausibile .

Quindi: fermo restando che sono contento di sapere che Agno resta pubblico, mi chiedo come sia possibile nella pubblica amministrazione Ticinese che il finanziatore ed il finanziato possano essere la stessa cosa, portando il conflitto di interesse presente in tutte le leggi Europee ad essere roba da paesi sottosviluppati e, non per ultimo, mi chiedo perché la magistratura non abbia mai aperto una inchiesta conoscitiva a fronte di questa vicenda dai tanti, molti lati oscuri dagli esiti drammatici.

Mi hanno detto di essere un provocatore ora: ditemi voi, cosa c’è di provocante in queste parole oltre la verità.

*Ex pilota e presidente di GenerlAvia

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