POLITICA E POTERE
"Lugano pianga sé stessa. Il Civico declassato a ospedale di prossimità"
La carica del PLR: "Il Municipio si è preoccupato di evitare questa ecatombe di ospedali e specialità?"
TIPRESS

LUGANO – "Lugano pianga sé stessa. Ospedale civico declassato a ospedale di prossimità". Inizia così l'interrogazione inoltrata al Municipio da parte di alcuni consiglieri comunali PLR a Lugano. "Lugano e suoi grandi progetti – si legge nell'atto parlamentare – molto annunciati e ancora quasi tutti da realizzare. Stiamo parlando di quasi un miliardo di investimenti. Certo, troppo intenta a progettare forse avrebbe dovuto accorgersi che intorno a sé vi erano altri movimenti. Uno su tutti: il settore universitario, della ricerca ed ospedaliero".

"Ma facciamo un passo indietro. Dopo mirabolanti dichiarazioni di far divenire Lugano polo dedicato alle tecnologie mediche, in cui erano coinvolti Città, Cantone, USI, Cardiocentro e EOC, con la costituzione di Mizar SA quale centro gravitazionale e fulcro di riferimento per l'Istituto di Ricerca in Biomedicina, l’Ente Ospedaliero Cantonale, il Cardiocentro Ticino, l'Istituto Oncologico della Svizzera Italiana, il Neurocentro e il Master di scienze biomediche. Insomma, un settore quello della formazione di punta e della ricerca nelle biotecnologie e medicina che avrebbero rappresentato una nuova via di sviluppo per l’economia ticinese, con la creazione di posti di lavoro ad alto valore aggiunto".

E ancora: "Ma nel frattempo cosa accade? Mizar non più sede di ricerca, ma contenitore da affittare non si sa bene per cosa. L’EOC, che aveva in programma investimenti per mezzo miliardo sugli ospedali di Lugano, Locarno e Mendrisio, li ha bloccati per il problema COVID e di ripensamenti su questi progetti. Ripensamenti che, come si è visto, hanno già portato alla rinuncia della realizzazione della piastra che consiste nel pronto soccorso, nelle cure intense e sale operatorie dell’Ospedale Civico di Lugano, declassando l’istituto luganese e ad ospedale di prossimità per un territorio che rappresenta più della metà dell’utenza del Cantone. Attualmente questi reparti stanno portando avanti la loro attività in box provvisori che sono ben visibili dalla via Tesserete. In sordina è passata pure la chiusura del pronto soccorso dell’Ospedale Italiano, che fu fortemente voluto dalla popolazione".

"Riassicurazioni sono giunte dall’EOC, premettendo la situazione pandemica e il presunto calo demografico, sminuendo l’importanza della costruzione della piastra per la realizzazione dei reparti di pronto soccorso, cure intense e sale operatorie, strutture vetuste, oramai al collasso e costrette a condurre la loro attività in box provvisori. Al loro posto verrebbe realizzato qualche restauro alla torre e la sopraelevazione del Cardiocentro, ben più giovane del vecchio Civico. Anche il Municipio di Lugano ha espresso soddisfazione a questa notizia, ma altre voci (v. articoli dedicati dai media) e la logica suggeriscono che reparti di pronto soccorso, cure intense e sale operatorie inefficienti e mal funzionanti non fanno il bene dei pazienti né mantengono un nosocomio competitivo ed eccellente. Ci si chiede se qualche medico indipendente sia mai stato interpellato ad esprimersi su questi cambiamenti strategici. Eppure, presso l’Ospedale Civico di Lugano erano state localizzate le grandi specialità: Chirurgia complessa, Neurocentro, Cure intense, Grande Traumatologia, Infeziologia, Pneumologia e Cardiocentro. Bellinzona dal canto suo doveva essere il centro dell’Oncologia, della Dermatologia e, spostandola da Lugano, anche quello della Pediatria. Ora non sarà più così e verrà pure smembrata la specializzazione cuore-polmoni-torace che pure avrebbe dovuto essere insieme al Cardiocentro".

"Ecco, tutti questi segnali già lanciati da tempo si sarebbero dovuti cogliere e fanno capire come la politica stia spostando il suo baricentro a Bellinzona con una Lugano che è rimasta a guardare e senza ambizione, finendo per diventare una città secondaria. Infatti, e in poco tempo, Bellinzona è riuscita a creare le Nuove Officine con un contributo di 100 milioni del Cantone, spostandole su un terreno agricolo, liberando così uno spazio enorme in centro città per altri progetti. Riesce pure a contribuire alla costruzione del nuovo IRB con svariati milioni. Senza dimenticare che anche Mendrisio è riuscita a raddoppiare il suo nosocomio e a lottare per mantenere i reparti di ostetricia, neonatologia e del pronto soccorso pediatrico all’OBV. Nel frattempo, Lugano non riesce a realizzare nessun progetto significativo, facendosi lentamente sottrarre il suo ruolo di Locomotiva del Cantone: non si è preparata per l’arrivo di Alptransit lasciando che fosse Bellinzona la porta del Ticino, rischia di perdere anche l’aeroporto, si è fatta sottrarre il Museo Cantonale di Storia Naturale, Ticino soccorso 144 e il futuro Parco delle Innovazioni, anche questi spostati nel Sopraceneri. Dopo la chiusura del pronto soccorso dell’Ospedale Italiano, si perderà anche l’Ospedale Civico, con il benestare del Municipio.

Un grande plauso a Bellinzona per la sua dinamicità e determinazione, che ha saputo muoversi per tempo per diventare, non solo capitale politica e amministrativa, ma anche centro nevralgico di sviluppo scientifico ed economico. Mai ce lo saremmo immaginati. Lugano ha perso le sue ambizioni e la dinamicità, non è più capace di sollecitare e coinvolgere il Cantone nei propri progetti. È sempre stata la Città del fare e in grado di porre velocemente condizioni quadro a favore delle imprese, realizzando il polo di ricerca e formazione, con vocazione internazionale, catalizzatore di competenze e cervelli. Ora non lo è più e sembra incapace di mantenere e promuovere le proprie eccellenze".

Alla luce di tutto ciò, ecco le domande sottoposte al Municipio:

1. Oltre la metà del bacino d’utenza si trova nel Luganese, la facoltà di medicina pure. Il Municipio trova accettabile che l’Ospedale Civico venga declassato ad ospedale di prossimità? Trova normale che le attività di pronto soccorso, cure intense e sale operatorie si svolgano in box provvisori? Trova normale che il pronto soccorso dell’Ospedale Italiano, fortemente voluto dalla popolazione, rimanga chiuso?

2. Come intende procedere il Municipio alla notizia del mancato investimento dell’EOC nella realizzazione della piastra con il pronto soccorso, sale operatorie e cure intese, opera frutto di un concorso e lungamente attesa dalla popolazione di Lugano? Si sente rassicurato sapendo che le attività di tali reparti vengono realizzate in box provvisori, e si accontenta in cambio di interventi nella torre di secondaria importanza? Il Municipio ha pensato di chiedere un parere a tecnici indipendenti per approfondire le conseguenze di tale rinuncia?

3. Il Municipio si è preoccupato di discutere con il Cantone e l’EOC per evitare questa ecatombe di ospedali e specialità?

4. Il Municipio come intende realizzare l’obiettivo di un polo tecnologico e biomedico così come previsto nel piano strategico “Lugano 2025”?

5. La Mizar SA-Lugano con Lugano MedTech, a questo punto, ha ancora ragione di esistere?

6. Cosa ha fatto il Municipio per mantenere l’attività di Ticino soccorso 144, attività strategica per la coordinazione del soccorso sul territorio e che occupa circa 30 persone qualificate, sul territorio?

7. Cosa fa il Municipio per mantenere le attività del futuro Parco delle Innovazioni a Lugano?

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