Il PLR distrettuale del Locarnese: "Grave superficialità nel portare avanti il progetto. Mettiamo al centro il bene pubblico"
LOCARNO – "La sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso di una decisione del Consiglio Comunale di Muralto rimette le pedine alla casella di partenza. Un iter procedurale che solleva diversi punti interrogativi sull’operato del Municipio di Muralto e della Commissione intercomunale dei trasporti (CIT)". Inizia così il comunicato stampa del PLR distrettuale del Locarnese sul tanto discusso nodo intermodale.
"Ora però – continua la nota – non c’è più tempo di tergiversare, è necessario riprendere celermente il dossier in mano e coinvolgere tutte le parti, referendisti compresi, per trovare al più presto una soluzione che permetta di mantenere i sussidi cantonali/federali e soprattutto risolva le criticità viarie della situazione attuale. La realizzazione del nodo intermodale è infatti necessaria e urgente per tutto il Locarnese! Uno stop forzato, oseremmo dire pronosticato, che di colpo costringe il comune di Muralto e la CIT a riprendere il discorso dal principio e con il dilemma della scelta; ripresentare lo stesso progetto, seguendo le giuste procedure, rischiando un nuovo referendum oppure valutare progetti alternativi, condivisi con tutti gli attori in gioco, compresi i referendisti".
Una procedura lacunosa
"Non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia, la superficialità con la quale è stato portato avanti il progetto per il nodo intermodale della stazione di Muralto è grave. La decisione del Consiglio di Stato di annullare la decisione del Consiglio Comunale non giunge come un fulmine a ciel sereno, anzi, potremmo dire che ce li aspettavamo. Il distretto Liberale Radicale della regione si rammarica per come è stato gestito un progetto regionale di tale importanza per tutti i comuni del Locarnese e non solo. A causa di un evidente pasticcio formale e politico del comune di Muralto ritarderemo di diverso tempo la realizzazione di questo fondamentale progetto per il futuro sviluppo della città e della viabilità di tutta la Regione.
Manca l'unità di intenti
E ancora: "I problemi del futuro nodo intermodale non si fermano a questioni procedurali: è risaputo che sono state raccolte più di 500 firme per un referendum contro il progetto presentato. Un numero di firme, visti i ca. 1800 votanti di Muralto, che fa ben comprendere quanto manchi l'unità di intenti a livello cittadino, a causa di una mancata discussione politica. Infatti, questi dati fanno ben comprendere come, ripresentando un "progetto fotocopia”, seguendo il giusto iter, non ci sia alcuna garanzia di successo. Le probabilità di una nuova raccolta firme e di un nuovo referendum è più che una supposizione, con un conseguente allungamento delle tempistiche del progetto. Per questi motivi crediamo che, dovendo ripartire dal principio, sia fondamentale sedersi nuovamente con tutte le parti coinvolte: Il Municipio, la Commissione Intercomunale dei Trasporti, il Cantone, le Ferrovie Federali Svizzere (FFS) e gli stessi referendisti. Solo il compromesso, nel limite delle possibilità tecniche, potrà dare luce a questo strategico nodo intermodale, la cui realizzazione è necessaria e urgente".
Non solo viabilità
Secondo l'organo regionale, "il punto principale sollevato dagli oppositori è stato quello viario, ossia lo spostamento del percorso bus sulla salita di Viale Cattori e di conseguenza su Piazza Stazione, che verrebbero, conseguentemente, chiuse al traffico privato. Oltre a questo tema però, sono state sollevate altre due tematiche. La prima riguardante la costruzione di due piani sopra la futura pensilina dei bus rivolta verso Piazza Stazione, spazi ai quali non è ben chiaro quale destinazione si voglia dare in futuro. Il secondo invece è il progetto delle FFS sul sedime rivolto verso la Collegiata di San Vittore, colpevole di essere particolarmente impattante nel contesto urbano di Muralto.
Ora "Tempus fugit”, la maggior parte delle misure PALoc previste nel comune di Locarno, strettamente legate al futuro nodo
intermodale, sono già state eseguite e ogni ritardo supplementare creerà disagi (e malumori) a tutta la popolazione
dell’agglomerato Locarnese. Il Distretto Liberale Radicale esorta tutti gli attori coinvolti a mettere al centro il bene pubblico, senza eccessi di personalismo e con l'unico obiettivo di concretizzare tutto il potenziale che sprigiona la nostra regione"