POLITICA E POTERE
Chi viene eletto in Gran Consiglio? Over 46, dirigenti o indipendenti e con una formazione elevata
Lo rivela uno studio dell’Osservatorio della vita politica regionale che ha analizzato le scorse elezioni. Partito per partito

BELLINZONA - In queste settimane i partiti ticinesi hanno avviato le discussioni interne per la scelta delle candidature alle prossime elezioni cantonali del 2023. A tale proposito può risultare utile capire cosa è successo alle scorse elezioni. A questo scopo risponde il nuovo studio dell’Osservatorio della vita politica regionale dell’Università di Losanna presentato oggi a Bellinzona.

Lo studio, intitolato "La contesa per le elezioni parlamentari ticinesi del 2019. Candidature, eletti ed elette", fornisce un profilo delle candidature alle elezioni dell’aprile 2019 mettendo anche in luce i tratti salienti di chi ha conquistato la carica parlamentare. Per essere inclusi/e nelle liste per il Gran Consiglio conta molto l’essersi già impegnati/e in politica. Ricoprire una carica di partito, avere ricoperto nel passato una funzione dirigenziale nel partito e avere svolto o svolgere un mandato elettivo a livello comunale sono tratti diffusi nelle candidature. In particolare, i partiti di centro-destra si caratterizzano per una quota significativa di candidati e candidate che occupano una funzione dirigente delle rispettive organizzazioni politiche.

PLR, PPD, LEGA e PS, hanno messo in lista, in maniera più rilevante rispetto a quattro anni prima, persone che nel passato avevano svolto mansioni di responsabilità nel partito. Nelle candidature spiccano inoltre cittadini e cittadine di età superiore ai 46 anni, con una formazione elevata e con un’attività indipendente o una funzione dirigenziale in ambito lavorativo. A livello professionale, alcune tendenze si confermano, mentre altre si attenuano o scompaiono: gli indipendenti continuano ad essere sovrarappresentati in seno alla LEGA; impiegati/e e operai/e sono presenti in misura più importante nella lista PS e in quella dell’UDC; i quadri medi sono sovrarappresentati nel PLR e nella LEGA, mentre le persone che esercitano una funzione dirigenziale lo sono nel PLR e nel PPD.

Se guardiamo a chi ha conquistato la carica parlamentare, le possibilità di successo rimangono maggiori per le persone con un alto livello di formazione rispetto a coloro che vantano un livello basso. Le prime hanno una possibilità di essere elette quasi tre volte superiore rispetto alle seconde. Il divario è addirittura aumentato rispetto alle precedenti tornate elettorali.

L’elezione del 2019 sarà ricordata per la forte avanzata della presenza femminile nel Gran Consiglio ticinese (da 22 a 31 seggi), che lo pone tra i parlamenti cantonali svizzeri con la più forte presenza di elette. I seggi delle donne si distribuiscono nel PLR (8), nel PS (6), nel PPD (4), 3 elette per LEGA e Verdi, 2 elette per UDC, Noi Donne e MPS, e 1 eletta per il PC. Nel contempo, alle elezioni cantonali ticinesi del 2019, più degli uomini, le donne elette sono soprattutto laureate (86,2%). Per contro, le candidate sono tendenzialmente risultate meno attive nella campagna elettorale rispetto ai candidati uomini; una campagna che, contrariamente a molte attese, si è giocata, in continuità con il passato, soprattutto con i canali tradizionali (riunioni, comizi, comitati).

La comunicazione digitale è cresciuta d’importanza ma non ha sopravanzato né sostituito quella tradizionale; esiste piuttosto una complementarità fra le due modalità. Nel gruppo di eletti/e cresce l’importanza delle lettere agli organi di stampa, degli annunci a pagamento sui giornali, della pubblicità sui siti Internet e del consulente in relazioni pubbliche.

Per chi fosse interessato/a, lo studio è disponibile all’indirizzo: http://www.unil.ch/ovpr/elezioni2019.

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