LUGANO - Un'inchiesta del Tages Anzeiger ha messo sotto la lente la fiduciaria Ticiconsult, gestita da Marco Chiesa, insieme ai colleghi di partito Piero Marchesi e Perluigi Pasi. Secondo il giornale svizzero tedesco la società potrebbe aver infranto la Legge ticinese che regola l'attività del settore. In particolare la regola che obbliga le fiduciarie ad impiegare almeno un professionista, iscritto all’albo cantonale. Ticiconsult non lo avrebbe fatto per un anno a e due mesi.
Il problema sarebbe sorto dopo che, nel giugno dell'anno scorso, la persona che disponeva dell'iscrizione all'albo lasciò il posto di lavoro. Un'assenza che sarebbe rimasta vacante per 14 mesi. Di qui la possibile infrazione alla legge.
Il presidente dell'UDC nazionale e cantonale contestano su tutta la linea l'articolo, ma a suffragare uno scenario di irregolarità è anche la federazione mantello dei fiduciari ticinesi. La situazione sarebbe stata sanata un mese fa, dopo l'intervento dell'autorità di vigilanza sull’esercizio delle professioni di fiduciario.
Questione chiusa, insomma, ha dichiarato al quotidiano zurighese Marco Chiesa. Mentre Piero Marchesi, anche a nome degli altri soci, va oltre, affermando che la Ticiconsult è sempre stata in regola, in quanto basta avere all’interno di una fiduciaria un avvocato iscritto al registro di commercio. Ma questa affermazione, come detto, è contestata dall'associazione mantello, la FTAF.
Gli avvocati della società, infine, leggono dietro l'inchiesta del Tages Anzeiger uno strumentale attacco politico a Chiesa e Marchesi, in piena campagna elettorale. Anche perché, evidenziano, sarebbero diverse le fiduciarie ticinesi confrontate con lo stesso problema.