Luca Renzetti e altri deputati chiedono al Consiglio di Stato se il sindacato abbia violato il principio di neutralità e usato impropriamente fondi pubblici
BELLINZONA - Un’interrogazione al Consiglio di Stato solleva dubbi sulla legittimità dell’operato del sindacato UNIA, che avrebbe inviato ai propri iscritti – in larga parte cittadini italiani residenti in Svizzera o frontalieri – comunicazioni contenenti indicazioni di voto per le elezioni italiane dell’8 e 9 giugno 2025. Le raccomandazioni, pubblicate anche sul sito ufficiale di UNIA, risulterebbero apertamente orientate a favore di forze politiche di sinistra italiane.
Secondo i firmatari – il primo firmatario è Luca Renzetti, con i co-firmatari Alain Bühler (UDC), Paolo Caroni (Centro) e Daniele Piccaluga (Lega) – tali attività configurerebbero una possibile ingerenza in politica estera, incompatibile con il mandato istituzionale di un sindacato svizzero e con i principi di neutralità sanciti dalla Costituzione (art. 54). Il fatto appare ancora più critico alla luce dei finanziamenti pubblici – diretti o indiretti – che UNIA riceve per finalità legate al mercato del lavoro e alla coesione sociale in Svizzera.
L’interrogazione pone sei domande al Consiglio di Stato, chiedendo tra l’altro se sia a conoscenza dell’iniziativa, se ritenga compatibili tali comunicazioni con il mandato di UNIA, se intenda approfondire la questione con le autorità federali e quali eventuali misure intenda adottare in caso di violazioni o uso improprio di fondi pubblici.
LE SEI DOMANDE
1. È a conoscenza delle comunicazioni diffuse dal sindacato UNIA relative al voto in Italia previste per l’8 e 9 giugno 2025?
2. Ritiene tali comunicazioni compatibili con il mandato istituzionale e statutario di un sindacato svizzero?
3. L’attività descritta è compatibile con i principi di neutralità e non ingerenza che devono guidare l’azione di enti elvetici, soprattutto quando questi ricevono fondi pubblici?
4. Il sindacato UNIA riceve o ha ricevuto contributi pubblici cantonali o federali, direttamente o indirettamente (es. tramite progetti, formazione, rappresentanza, ecc.)? Se sì, in quale misura e per quali finalità?
5. Il Consiglio di Stato intende approfondire la questione con gli organi federali competenti, anche per chiarire la compatibilità di tali condotte con le normative vigenti?
6. Quali misure intende adottare il Consiglio di Stato, qualora si ravvisassero elementi di criticità rispetto all’uso di fondi pubblici o alla violazione del principio di neutralità?