Il direttore del DT: "Il presidente del Centro posso classificarlo alla voce folklore locale. Quello del presidente UDC, invece, è un attacco in malafede, ipocrita"
BELLINZONA - È durissima la replica di Claudio Zali al comunicato congiunto di Fiorenzo Dadò e Piero Marchesi. I presidenti di Centro e PLR avevano chiesto al Governo di revocare al Direttore del Dipartimento del Territorio la gestione del lupo, considerata fallimentare (leggi articolo correlato). "Dadò posso classificarlo alla voce folklore locale, e ormai lo sappiamo. Quello di Marchesi, invece, è un attacco in malafede, ipocrita", cannoneggia Zali intervistato dal Corriere del Ticino (per leggere l'intervista completa clicca qui).
"Ho letto - prosegue Zali - la sparata dei due presidenti di Centro e UDC. Innanzitutto, il bello di stare in un Legislativo e non in un Esecutivo è che si può starnazzare a piacimento nei confronti di chi lavora, senza avere l’obbligo di dimostrare nulla. Nel loro comunicato ho cercato invano cos’è che faccio male, che cosa dovrei fare di più, cosa non viene fatto o cosa andrebbe fatto diversamente. Non ho trovato nulla, se non una critica aprioristica, senza riferimento a un solo caso concreto che avremmo potuto gestire diversamente".
"Noi - argomenta ancora il ministro leghista - applichiamo il diritto federale e quando ci sono le condizioni, che sono quelle previste dalla legge, agiamo tempestivamente con gli ordini di abbattimento, com’è avvenuto recentemente nel caso di Artore". Quello proposto da Marchesi e Dadò, secondo Zali, "è un modo di fare politica fastidioso, nel quale c’è unicamente l'attacco personale, senza alcuna critica articolata, con fatti ai quali rispondere".
"Noi - aggiunge Zali al CdT - ci siamo sempre mossi e non sento in alcun modo di aver fallito. Semplicemente, applico le leggi che mi vengono messe a disposizione. Mi chiedo cosa vogliano da me Dadò e Marchesi. Se loro fossero al mio posto, che cosa farebbero? Uscirebbero a sterminare tutti i lupi, in barba al diritto federale? Il lupo resta una specie protetta. Dadò e Marchesi, invece, vorrebbero il Far West sulle montagne. Ma, ripeto, è troppo comodo criticare così, andando fuori a berciare, senza però entrare nel merito".
Per il consigliere di Stato leghista "l’unico obiettivo di Centro e UDC è fare campagna elettorale in vista del 2027". E a a proposito dell'alleanza sempre più traballante con i cugini leghisti, Zali sottolinea che "se l’intesa è in forse è perché l’UDC ha detto chiaramente di voler correre con la Lega mettendo il veto sulla mia ricandidatura. In pratica, è come dire: facciamo gli alleati solo se voi ci garantite un posto in Governo. È un po’ troppo facile così".