POLITICA E POTERE
Parla il Governo: "Voto chiaro. Ora via le bandiere. Sussidi non prima del 2028"
Il presidente Norman Gobbi: "Siamo chiamati a riforme profonde, senza facili scorciatoie"
TIPRESS/ELIA BIANCHI
POLITICA E POTERE

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BELLINZONA - Il verdetto uscito dalle urne è inequivocabile: i ticinesi hanno approvato a larga maggioranza le due iniziative cantonali sui premi di cassa malati, fissando un tetto massimo al 10% del reddito disponibile e autorizzando la deduzione integrale dei premi dall’imponibile fiscale. Una doppia decisione che, come sottolineato oggi in conferenza stampa dal Consiglio di Stato (o meglio da una delegazione composta da 3 ministri su 5) rappresenta una svolta storica, ma al tempo stesso apre scenari finanziari delicati e complessi per il Cantone.

Il presidente Norman Gobbi ha riconosciuto la portata del voto: "È un messaggio politico forte e chiaro. La popolazione ha espresso il proprio disagio di fronte a una situazione ormai insostenibile. Tocca ora alle istituzioni dare seguito al mandato popolare, pur consapevoli delle difficoltà che ci attendono". Gobbi ha però messo in guardia dai rischi per le casse pubbliche: "Il risultato va rispettato, ma la sua attuazione comporterà conseguenze importanti per i conti cantonali. Siamo chiamati a riforme profonde, senza facili scorciatoie".

Il direttore della Sanità Raffaele De Rosa ha insistito sulla necessità di distinguere i piani: "Con questa votazione i cittadini hanno deciso come ridistribuire il peso dei premi, ma i costi sanitari continueranno a crescere. È illusorio pensare che il problema si risolva così. Servono misure concrete per contenere le spese, e su questo il Dipartimento continuerà a lavorare, con un’attenzione particolare al settore ambulatoriale e ai medicamenti". De Rosa ha ricordato gli sforzi già avviati dal Cantone, come le moratorie sulle nuove autorizzazioni in alcuni settori medici e nelle cure a domicilio, e ha ribadito: "Quella di oggi è una vittoria politica, ma la battaglia vera rimane il contenimento dei costi".

Il direttore delle Finanze Christian Vitta ha parlato senza giri di parole di una “sfida epocale”: "Il doppio Sì popolare implica un aggravio stimato di circa 400 milioni di franchi per le casse pubbliche. È evidente che il margine di manovra del Cantone sarà ancora più ristretto. Dovremo individuare soluzioni sostenibili, senza aumentare il carico fiscale su famiglie e imprese". Vitta ha ribadito la necessità di un’azione condivisa: "Il dialogo con il Gran Consiglio sarà fondamentale. Non possiamo permetterci di rinviare: la prossima legge finanziaria dovrà già tener conto delle nuove disposizioni". Per curare le finanze cantonali “ognuno dovrà mettere le bandiere di partito da parte e discutere per cercare una soluzione praticabile”, ha affermato il consigliere di Stato riconoscendo che il “percorso è arduo”.

La messa in vigore delle iniziative, ha spiegato Vitta, avverrà solo quando saranno chiariti gli aspetti legati al finanziamento. E ha aggiunto che "con l’approvazione dell’iniziativa sarebbero almeno 220mila i cittadini ad avere diritto al sussidio. La massa di richieste raddoppierà. Ma siamo al lavoro per fare in modo che il nuovo sistema possa essere operativo dall’inizio del 2028”.

In sintesi, il Governo ha riconosciuto la volontà popolare e il segnale forte lanciato dai ticinesi, ma ha anche avvertito che l’attuazione delle due iniziative richiederà scelte coraggiose. "Il voto di oggi non è un punto d’arrivo – ha concluso Gobbi – ma l’inizio di un percorso che segnerà profondamente la politica cantonale dei prossimi anni".


 

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