Guarda il video dell'intervento del consigliere di Stato leghista e leggi la nota di risposta dei democentristi

Al durissimo attacco del consigliere di Stato Claudio Zali, che ha definito "nulli" i deputati dell'UDC intervenendo sulla polemica che ha tenuto banco in questi giorni legata al credito per il progetto Tram-Treno, ha risposto a stretto giro di posta il partito presieduto da Piero Marchesi con il comunicato che pubblichiamo qui sotto.
L'UDC: Zali inadeguato al ruolo di consigliere di Stato
Il Gran Consiglio approva il credito per la Rete Tram-Treno del Luganese senza interrogarsi sulle problematiche sollevate negli ultimi giorni da chi il treno oggi lo fa funzionare. In futuro saranno necessari altri crediti: non è una politica responsabile, nella gestione dei fondi pubblici, approvare un credito senza i necessari approfondimenti. Sottolineiamo: l’UDC sostiene il progetto, ma si oppone al fatto che, a fronte di dubbi sollevati da più parti sulla capacità di trasporto della rete Tram-Treno, si tiri dritto.
Tout (o meglio, il treno) va très bien, Madame la Marquise!
Sono bastate poche tappe progettuali per far lievitare enormemente il costo complessivo del progetto Rete Tram-Treno del Luganese da circa 190 milioni a 766 milioni di franchi. Uno sforamento che è già sintomo di un problema che richiede un approfondimento. Ma c’è un ulteriore punto, sottovalutato fino ad ora: la capacità di trasporto.
Oggi la linea Lugano–Ponte Tresa trasporta circa 2’400 passeggeri all’ora nelle ore di punta. Domani, con il Tram-Treno nella configurazione della Fase 1, ne potrà trasportare circa 1’800 per motivi tecnici noti: l’impossibilità di impiegare le doppie composizioni negli scenari urbani e la difficoltà nell’aumentare la cadenza. È un punto sollevato dalla stessa FLP, che gestisce oggi la linea, ma i politici tirano dritto. Si vota sapendo che il problema esiste e sapendo che oggi non viene risolto.
Abbiamo scritto alla Commissione della gestione per approfondire, abbiamo tentato di far tornare il tema in Commissione e, in ultimo, abbiamo sostenuto il RFO. Tutti tentativi inutili di fronte a chi ha certezze granitiche che il progetto e il suo finanziamento siano impeccabili. L’UDC spera che un giorno non debba dire: “Ve l’avevamo detto”.
Se nulla fosse trapelato sulla stampa, questo Parlamento non sarebbe nemmeno a conoscenza di queste criticità. Si sarebbe votato serenamente, convinti appunto che tout va très bien. Con la mozione d’ordine, UDC Ticino ha voluto evitare che il Gran Consiglio si unisca al coro che, oggi, sostiene che tutto va bene.
La presa di posizione maleducata e irrispettosa verso il Parlamento da parte di Claudio Zali, capo del DT, in risposta alla proposta UDC e alle varie associazioni che hanno auspicato di rimandare il credito in Commissione, non fa altro che confermare la sua inadeguatezza a ricoprire il ruolo di Consigliere di Stato.