Prendiamo uno dei tanti casi di appalti pubblici finiti a imprese italiane: il porto regionale del Gambarogno. Bene hanno fatto, l’estate scorsa, le tre imprese ticinesi scartate a ricorrere al Tribunale amministrativo. I principali lavori per la costruzione del porto, che sorgerà a San Nazzaro, sono stati infatti assegnati dal Comune a un’impresa italiana, perché aveva presentato l’offerta più bassa, pare, tra l’altro, riducendola da 7 a 3 milioni nella seconda fase di concorso, che in prima battuta era stato annullato.