foto: TiPress/Francesca Agosta
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26.05.2018 - 15:250

Guido Tognola alla guida del PLR di Lugano, un azzardo o una scossa? Ecco come nel partito è stata accolta la candidatura del "rompicoglioni"

Nella vita, oltre ad essere vicepresidente del “Turba” e una persona molto colta, che ama la notte e il divertimento, Tognola è un imprenditore: ha ereditato dal padre la SIP Industrial Promotion, azienda con sede a San Vittore che opera nel settore delle materie plastiche. Saprà gestire anche l’azienda PLR, la cui missione non è produrre tecnopolimeri ma voti e consensi?

C’è chi lo giudica un azzardo e chi invece un tentativo di dare una scossa a un partito alla ricerca della propria identità perduta. In ogni caso quella di Guido Tognola, candidato alla presidenza della sezione PLR di Lugano è una scelta fuori dagli schemi. Fuori dagli schemi classici della politica. E non poco…

Agli amici Tognola confida di essere un liberale convinto, ma è uno che non ha peli sulla lingua e dice pane al pane e vino al vino. Non per nulla sul sito dell’associazione culturale “Turba”, di cui è vicepresidente si autodefinisce “rompicoglioni”.

Chi lo conosce lo considera un libero pensatore. E forse questa è la sua principale “cifra” politica. Se la scelta della Commissione cerca verrà confermata dagli organi del partito, il problema sarà dunque capire se la personalità di Tognola si adatta o stride con quel ruolo istituzionale. E soprattutto se la sua figura è funzionale alla battaglia per la riconquista della poltrona di sindaco che il PLR potrebbe tentare tra due anni puntando sulla locomotiva Michele Bertini.

Le reazioni alla candidatura di Tognola, resa nota ieri sera dall’Ufficio presidenziale del PLR luganese, sono state di segno diverso: chi ha manifestato sorpresa trattandosi di un personaggio che nei suoi 54 anni di vita ha poco frequentato il “milieu” politico, chi perplessità e preoccupazione, e chi, invece, entusiasmo e ottimismo.

Se Tognola confermerà la sua disponibilità e se il PLR di Lugano lo incoronerà presidente dovrà comunque cercare di scrollarsi di dosso l’immagine di intellettuale benestante che alcuni gli rimproverano, considerandolo una sorta di esponente di quel mondo politico che Tom Wolfe definì “radical chic”.

In più, la candidatura di Tognola si innesta su un momento difficile e delicato per il PLR di Lugano, che non ha ancora metabolizzato la crisi legata all’uscita di scena dell’ex presidente, Giovanna Viscardi. E in questo senso, per alcuni è un azzardo…

Ma un volto nuovo in un grigiore diffuso può essere un’opportunità, afferma una persona molto vicina al partito. E un’altra voce fa eco: sono ottimista, creerà entusiasmo non appena si farà conoscere perché ha un profilo solido e fa parte di una generazione che pensa e che ha capito che pensare, in politica, è una cosa importante.

Nella vita, oltre ad essere vicepresidente del “Turba” e una persona molto colta, che ama la notte e il divertimento, Tognola è un imprenditore: ha ereditato dal padre la SIP Industrial Promotion, azienda con sede a San Vittore che opera nel settore delle materie plastiche.
Saprà gestire anche l’azienda PLR, la cui missione non è produrre tecnopolimeri ma voti e consensi? Questa è la domanda che oggi i liberali luganesi si pongono.

emmebi






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