SECONDO ME
Celio vs Merlo: "Riscrivere al femminile la LEDP? Un'assurdità"
L'ex deputato punge la leader di Più Donne: "Forse, per non urtare il suo femminismo, bisognerebbe volgere al femminile anche il suo nome..."

di Franco Celio*

La signora Cristiana Storelli, che negli ormai lontani anni '80 è stata la prima donna eletta alla presidenza del Gran Consiglio, ha pubblicato lo scorso 15 febbraio su "LaRegione", un articolo che metteva bene in evidenza l'inconsistenza della proposta della deputata Merlo - nel frattempo bocciata dal Legislativo - di riscrivere tutta al femminile la Legge sull'esercizio dei diritti politici. (LEDP). Dunque, la deputata Merlo (forse, per non urtare il suo femminismo, bisognerebbe volgere al femminile anche il suo nome, ma per non beccarci qualche denuncia lasciamo perdere...), non si accontentava neppure di quel petulante doppio plurale ("le cittadine e i cittadini", "le elettrici e gli elettori"...) che, in barba alle regole più elementari della grammatica italiana, imperversa ormai in Parlamento e fuori. Facendosi beffe a sua volta della grammatica, essa pretendeva addirittura l'eliminazione del genere maschile dalla legge (e forse non solo).

La signora Storelli ha illustrato con dovizia di esempi, le assurdità della proposta. Al suo limpido esposto non vi è sarebbe quindi nulla da aggiungere. Parlando della LEDP, non si può però fare a meno di osservare che ben altre sarebbero le cose da cambiare.

Ad esempio:

1. la grottesca aggiunta dei voti di lista a quelli ottenuti da ogni candidato, al fine di gonfiare artificiosamente i voti "personali" (sic!) di ognuno: un vero e proprio caso di falso in atto pubblico;

2. l'offensiva imposizione a tutti i candidati - caso unico a livello nazionale! - dell'obbligo di esibire il casellario giudiziale, come se fossero tutti sospetti delinquenti (senza peraltro che una ev. condanna abbia nessuna conseguenza);

3. la bislacca diluizione del momento del voto sull'arco di quasi un mese (nonché l'intervallo di due settimane tra il deposito delle candidature e la loro ufficializzazione), col rischio che il giorno "clou" passi inosservato;

4. infine l'anacronistica definizione di "convocazione delle assemblee dei Comuni" per indicare semplicemente l'organizzazione di una votazione:

Di cose da correggere ve ne sarebbero molte altre (basti pensare al pasticcio sorto di recente a proposito dell'invio delle schede per l'elezione al Consiglio degli Stati!).

L'avevo fatto presente più volte agli ex colleghi della Commissione che un paio di anni fa avrebbe dovuto esaminare il Messaggio governativo. Purtroppo il dogmatico considerarlo, da parte di taluni, un testo intoccabile, impedì qualunque modifica. È solo da sperare che, prima o poi, qualcuno si accorga della necessità di rivedere da cima a fondo questa sgangherata legge!

*Già deputato PLR

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Potrebbe interessarti anche

POLITICA E POTERE

"Poverini, quattro Mercedes. Non bastano i 15mila franchi di rimborso spese", la polemica dell'MPS

In Vetrina

SINDACATO E SOCIETÀ

“Amo la polizia, ma vado al lavoro con un peso nel petto"

27 NOVEMBRE 2025
PANE E VINO

I sommelier ticinesi fanno 40: l’eredità di Piero Tenca, la sfida di Introzzi

27 NOVEMBRE 2025
EVENTI, CULTURA, TERRITORIO

La magia del mercatino di Santa Maria Maggiore con la Centovallina

26 NOVEMBRE 2025
LETTURE

Negli spazi fra le parole: "Crenature", il romanzo di Roberto Caruso

25 NOVEMBRE 2025
BENESSERE

Hotel Belvedere Locarno, emozioni da regalare tutto l’anno

25 NOVEMBRE 2025
ABITARE

Bazzi e Valsecchi, l'unione di due marchi storici per il futuro dell'abitare

21 NOVEMBRE 2025
LiberaTV+

POLITICA E POTERE

Caso Hospita, ecco i nuovi elementi

11 NOVEMBRE 2025
IL FEDERALISTA

“Caro Consiglio federale, ci è venuta un’idea”

24 NOVEMBRE 2025
ENIGMA

Svizzera sottomessa a Stati Uniti e UE?

23 NOVEMBRE 2025