SECONDO ME
Quadri: "Mai avuto grande simpatia per Papa Francesco"
Il ritratto controcorrente in 12 punti del pontificato di Bergoglio del direttore del Mattino: "Se la sinistra elogia un Pontefice, vuol dire che qualcosa non torna"
ANALISI

Francesco, anatomia di un papato

22 APRILE 2025
ANALISI

Francesco, anatomia di un papato

22 APRILE 2025
CRONACA

Francesco, la sua eredità e il Conclave. Tre domande a Claudio Mésoniat

26 APRILE 2025
CRONACA

Francesco, la sua eredità e il Conclave. Tre domande a Claudio Mésoniat

26 APRILE 2025

di Lorenzo Quadri*

Il mainstream ha già santificato il defunto Pontefice Francesco. Politicanti nostrani con l’ego a mongolfiera – che magari entrano in una chiesa solo per turismo e bestemmiano per una stringa slacciata – in sprezzo del ridicolo hanno pensato bene di farcire i propri social di fotografie del Papa trapassato, corredate da imbarazzanti leccate. Non perché avessero qualcosa da dire. Soltanto per mettersi in mostra.

Alcune considerazioni

Lasciamo a chi ne ha le competenze la valutazione teologica dei 12 anni di pontificato bergogliano. Ma il Papa non è solo vescovo (di Roma). E’ anche capo di Stato. Quindi politico. E a tal proposito una qualche (modesta, per carità) considerazione ci permettiamo di farla. Ci piace credere che un Papa “ruvido” come è stato Francesco avrebbe preferito essere trattato da morto come era stato trattato da vivo, piuttosto che venire sommerso da ettolitri di ipocrita melassa postuma. A cominciare dal trito luogo comune del “Papa degli ultimi”, ripreso da praticamente tutti i giornali. Così “degli ultimi” che ai suoi funerali in prima fila ci saranno i potenti della Terra.

1) Jorge Mario Bergoglio era un gesuita (il primo a salire al soglio di Pietro), esponente quindi di un ordine religioso assai attaccato al potere terreno. Infatti venne bandito da vari governi europei. Incluso quello elvetico. In Svizzera il bando dei gesuiti durò dal 1848 al 1973. L’ordine venne addirittura soppresso tramite bolla papale tra il 1773 e il 1814.

2) In Argentina, da arcivescovo di Buenos Aires, quello che sarebbe diventato un Pontefice dall’apparenza sorridente e bonaria era noto come un prelato arcigno (“ non rideva mai”). L’intellettuale, scrittore e giornalista argentino Horacio Verbitsky, uno dei principali esponenti del movimento nazionale per i diritti umani, definì Bergoglio “un collaborazionista della dittatura dei generali” e la sua elezione “una disgrazia, per l’Argentina e per il Sudamerica”. L’arcivescovo Carlo Maria Viganò, ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, scomunicato per scisma nel 2024, ha postato su X il giorno della scomparsa del Pontefice: “Pagherà per i suoi crimini”.

3) Se la sinistra anticlericale, atea ed islamo-gauchista elogia un Pontefice, vuol dire che qualcosa non torna. Massimo D’Alema, ex segretario del PDS italico (oggi PD), ha affermato che Francesco “ ha avuto il coraggio che è mancato alla sinistra globale”. Più chiaro – ed inquietante – di così… Nicola Porro, giornalista italiano liberale (non in senso partitico), sul proprio sito ha titolato: “Nessuno ha il coraggio di dirlo: Bergoglio era un cattocomunista”.

4) Il Papa che piace ai compagni era anche quello del “ l’aborto è sempre un omicidio” e del “c’è troppa frociaggine”.

Ma lì a parlare era il prelato. E i rossoverdi venivano colti da sordità selettiva. Ascoltavano solo quando ad esprimersi era il politico. Ed il politico era (quasi sempre) “uno dei loro”.

5) Con la più volte citata enciclica Laudato si, Francesco ha schierato la Chiesa col climatismo e con la clamorosa boiata della “decrescita felice”. Non a caso varie diocesi, soprattutto in Germania, hanno trasformato la scorsa Quaresima in un “digiuno per il clima” (!): clima che, evidentemente, ha soppiantato la religione!

6) Le posizioni immigrazioniste dello scomparso Santo Padre erano ben note. A suo dire, l’Occidente avrebbe dovuto fare entrare tutti i finti rifugiati (non si sa quanti ne abbia accolti il Vaticano). Francesco era un sudamericano a cui dell’Europa importava una cippa. L’ambasciatore italiano Giampiero Massolo, già segretario generale del Ministero degli affari esteri italiano, in un’intervista ha dichiarato quanto segue: “Dopo Francesco non sarà più possibile tornare ad una Chiesa eurocentrica (…) la storia ha girato pagina, anche grazie a lui”. Traduzione: Bergoglio ha contribuito all’affossamento dell’Europa.

7) La retorica di sinistra, subito fatta propria dai media di regime, parla di un Papa “rivoluzionario”. Peccato che non dica cosa avrebbe effettivamente rivoluzionato. Nel voler apparire “popolare” ed “informale” non c’è, oggi, proprio nulla di rivoluzionario; anzi, è quanto di più omologato si possa fare. Alcuni osservatori hanno sottolineato che il vero rivoluzionario fu Benedetto XVI, con le sue clamorose dimissioni.

8) Intanto le chiese sono sempre più vuote. I cristiani sono i più perseguitati al mondo. L’islamismo avanza e minaccia l’Occidente. Non risulta che su questi temi il compianto capo della Chiesa cattolica sia stato particolarmente attivo.

9) Dal prossimo successore di Pietro ci aspettiamo pertanto che combatta l’avanzata islamista; non certo che la favorisca in nome del multikulti, del woke e delle frontiere spalancate.

10) Di Papa Francesco ci piace ricordare un gesto certamente coraggioso e - questo sì - controcorrente: la richiesta, molto evangelica, di mettere fine alla guerra in Ucraina e di trattare la pace. Una soluzione negoziale implica che anche l’Ucraina dovrà cedere qualcosa; che la pace alle condizioni di Kiev è sempre stata un’allucinazione. Apriti cielo. La casta guerrafondaia si mise a starnazzare contro il Papa “putiniano”. Il 30 agosto 2023 Mychailo Podoljak, il principale consulente di Zelensky, sbroccò: “ Non negoziamo con il criminale Putin. Perché il Papa si fa strumento della propaganda russa?”. Da lunedì la stessa casta guerrafondaia piange lacrime di coccodrillo, e ieri si pavoneggiava al funerale pontificale mostrando la faccia contrita, con l’unico scopo di mettersi in mostra. Come se si fosse trattato di un evento elettorale. E Zelensky, con una giravolta a 180 gradi, ha definito il defunto Pontefice “ un simbolo di speranza e di unità”.

11) Dopo un Papa di sinistra ci piacerebbe (pia illusione…) che arrivasse un successore conservatore. “ Il mio regno non è di questo mondo”, disse Gesù davanti a Ponzio Pilato. Sarebbe quindi bello se il suo Vicario in Terra parlasse più di religione e meno di politichetta.

12) Piccola conclusione autobiografica (scritta in “io”). Non ho mai avuto grande simpatia per Papa Francesco. Non mi metto a slinguazzarlo post mortem: sarebbe miserevole. Mi è per contro sempre piaciuto Papa Ratzinger. Di lui ho subito pensato: “Così mi aspetto che sia un Papa”.

*Consigliere Nazionale Lega - articolo pubblicato sull'ultima edizione de Il Mattino della Domenica

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Potrebbe interessarti anche

CRONACA

Papa Francesco da non credere: "Nei seminari c'è già troppa frociaggine"

CRONACA

È morto Papa Francesco, il primo pontefice venuto dalle Americhe

CRONACA

"Sabato stava molto bene. Poi lunedì...". Gli ultimi istanti di vita di Papa Francesco

CRONACA

Papa Francesco al Gemelli: medici ottimisti, ma celebrazioni pasquali in dubbio

CRONACA

Papa Francesco: "Voglio incontrare Putin a Mosca. Ma non mi ha ancora risposto"

CRONACA

Il Papa e la "frociaggine nella Chiesa", l'Avvenire: "Espressione colorita". Vannacci: "Omofobo io?"

In Vetrina

EVENTI, CULTURA, TERRITORIO

Fondazione Matasci per l'Arte, "Elisabetta Bursch e l’armonia dei contrari"

22 APRILE 2025
EVENTI, CULTURA, TERRITORIO

LAC, al via “Aspettando l’opera”: un viaggio tra musica, cinema e teatro

22 APRILE 2025
OLTRE L'ECONOMIA

Cc-Ti: “Negoziare? Sì, no, forse, magari…”

17 APRILE 2025
EVENTI, CULTURA, TERRITORIO

Due grandi serate al LAC: la potenza del teatro, la raffinatezza della musica

17 APRILE 2025
ABITARE

Bazzi – Art & Solutions riconfermata tra le eccellenze del settore ceramico

17 APRILE 2025
PANE E VINO

Sessant’anni di storia nel calice: Matasci celebra con una nuova etichetta

11 APRILE 2025
LiberaTV+

IL FEDERALISTA

Nonsolomoda... Sergio Morisoli: "E chi è arrivato dopo di noi?"

17 APRILE 2025