Prezzo:
Domenica 20 | 16.00
Teatro
Mendrisiotto
di e con Annalisa Arione e Dario de Falco
musiche Enrico Messina
durata 50 minuti
da 12 anni
Storia di un No racconta di Martina che ha: 14 anni, una pianta carnivora di nome Yvonne e delle cuffiette bianche. Martina non ha vestiti firmati, non ha il motorino e non ha la mamma.
Storia di un No racconta anche del papà di Martina: un papà attento che lavora da casa, ama Jane Austen e cucina lasagne ogni volta che c’è qualcosa di importante da festeggiare.
Storia di un No racconta di Alessandro, che ha una felpa di marca, un ciuffo a cui dedica venti minuti ogni mattina e che di Martina si innamora praticamente subito. Almeno così dice lui.
Storia di un No è la storia di un incontro, di un primo bacio che non è come era stato sognato ma che è bello lo stesso, di famiglie che non sono come le vorremmo, della necessità di considerare l’altra metà della coppia come essere funzionale a noi e ai nostri bisogni, dell’amore confuso con il possesso.
È la storia di Martina che sceglie di pensarsi intera e quindi dice basta, creando con la sua consapevolezza una reazione a catena in grado di cambiare le cose.
Può un’adolescente cambiare il mondo?
Ecco. Storia di un No parla di questo.
E anche di Orsetta, di Eugenio, di Favetti, di Annalisa e di Dario.
La Compagnia Arione de Falco nasce dal forte desiderio di Annalisa e Dario di raccontare storie per le nuove generazioni che potessero avere come motore e fuoco relazioni importanti, connessioni profonde e parole pensate per rappresentare la complessità del mondo con leggerezza e curiosità. Il percorso che li ha portati a Storia di un No è iniziato da una serie di laboratori sul tema della parità e gli stereotipi di genere.
In Storia di un No una relazione tossica viene messa sotto la lente di un microscopio di modo che sia visibile e inconfondibile agli occhi di chi guarda. Ma si mostra anche una relazione tra un papà e una figlia in cui un ‘come ti senti’ apre al dialogo e alla messa in campo di emozioni condivise. È il migliore dei mondi possibili quello presentato, un mondo in cui anche chi non ha gli strumenti per costruire relazioni di cura può imparare e provare a ricominciare.