Le sfide che attendono le migliori sedici squadre approdate alla fase ad eliminazione diretta. Giovedì chiusi anche gli ultimi gruppi: a sorpresa, l’ultima di tante, l’Algeria ha eliminato la Russia
BRASILE 2014 – Si è chiusa giovedì, con le ultime partite del gruppo G e del gruppo H, la fase a gironi della rassegna Verdeoro. Da oggi via agli ottavi: le sorprese sono molte, ad iniziare dalla mancanza di tante big europee che hanno dovuto preparare le valigie anzitempo, leggasi Italia, Spagna, Inghilterra, Portogallo e Russia. Fallimento anche per le squadre asiatiche: neanche una ha superato il turno.
Un mondiale che, rimanendo nel solco della tradizione e nel rispetto della legge dei grandi numeri, che vuole i mondiali giocati in Europa vinti dalle europee (unica eccezione il Brasile in Svezia nel ’58), mentre quelli sudamericani dalle squadre di casa, “parla” prevalentemente americano (sud, centro e nord): su sedici squadre sono infatti solo sei le europee rimaste in gara, accompagnate da due africane.
Ma vediamo in dettaglio gli scontri diretti dei prossimi giorni
Brasile – Cile, sabato 28.6 (vinta sul filo di lana dal Brasile ai rigori)
Colombia – Uruguay, 28.6 (vinta dalla Colombia per 2 a 0)
Olanda – Messico, domenica 29.6 alle 18
In pochi scommettevano su questa Olanda ‘rivoluzionata’ da Van Gaal, nonostante la finale giocata quattro anni fa. Eppure, con un armonico mix di gioventù ed esperienza, un Robben stellare, uno stile di gioco, fatto di organizzazione tattica e ripartenze fulminee, agli antipodi del “manuale del calcio olandese”, gli Oranje hanno infilato tre vittorie tre, umiliando tra gli altri anche gli spagnoli (la vendetta è un piatto che va servito freddo). Scontato dunque il pronostico favorevole agli europei, ma occhio a un Messico che per la sesta volta consecutiva arriva agli ottavi e ha fermato i brasiliani e battuto una bella Croazia. Il cammino messicano di solito si è sempre interrotto qui, chissà che non sia la volta buona…
Costa Rica – Grecia, domenica 29.6 alle 22
Neanche Nostradamus avrebbe potuto prevedere questo ottavo di finale, probabilmente quello con meno appeal. La Costa Rica, sorpresa dell’intero torneo, è uscita con il primato, meritatissimo, dal girone di ‘ferro’, nel quale tutti la davano come vittima sacrificale predestinata. E invece la squadra c’è, propone un bel calcio, è veloce e ha un tridente offensivo (Bolanos, Ruiz, Campbell) che ha fatto ammattire le difese di Uruguay, Italia e Inghilterra. Altrettanta la sorpresa nel trovare la Grecia agli ottavi, anche se il discorso del bel gioco viene completamente a cadere: squadra quadrata e chiusissima, come nell’Europeo vinto nel 2004, si affida più che altro alla provvidenza di qualche gol in contropiede (finora solo due reti segnate, tutte in un singolo match). Per quanto mostrato finora, e per legge ‘geografica’, avanti i centroamericani, ma con gli ellenici non si può mai dire.
Francia – Nigeria, lunedì 30.6 alle 18
Quando tutti si aspettavano Ghana o Costa d’Avorio, ecco rinascere dalle ceneri la Nigeria che, dopo i fasti degli anni ’90, sembrava destinata a recitare il ruolo di comparsa. Invece eccola qui, dopo aver battuto la Bosnia, pareggiato con l’Iran e perso, ma ben figurando, con l’Argentina. A parte Mikel e Onazi pochi i grandi nomi e, contro una Francia in grande forma, sarà davvero dura. I Galletti, partiti in sordina dopo il disastro sudafricano, hanno stupito tutti (e in Svizzera ne sappiamo qualcosa): squadra rivoluzionata e infarcita di giovani, alcuni già con le stigmate dei fenomeni come Pogba, e puntellata dall’esperienza di uomini come Benzema. Un mix perfetto a disposizione di Deschamps, che ha tutte le carte in regola per arrivare ai quarti, ma anche ben oltre.
Germania – Algeria, 30.6 alle 22
Dicevamo della sorpresa africana della Nigeria, ecco qui la seconda: l’Algeria. Eliminata la ben più quotata Russia di Capello, le ‘Volpi del deserto’ se la vedranno ora con l’ostacolo proibitivo teutonico. Poco da dire, le speranze algerine sono ridotte a meno di un lumicino contro la corazzata tedesca guidata da Klinsmann che, seppur senza impressionare se non nel primo match, presenta sulla carta forse l’undici (e il resto in panca) più competitivo del mondiale. Come diceva qualcuno riferendosi alla semplicità del calcio: “Si gioca undici contro undici, e alla fine vincono i tedeschi”, bè, probabilmente nulla di più vero per questo ottavo di finale.
Argentina – Svizzera martedì 1.7, alle 18
E poi arriva lei, la SFIDA. C’è chi parla già di Everest, di impresa impossibile, di che ‘bello già solo giocarsela’…Vero, l’Argentina fa paura, e tanta, ma nel girone di qualificazione, pur chiudendo a punteggio pieno, non è che abbia mostrato alcunché di trascendentale, se non per il solito Messi e un mai domo Di Maria (non pervenuti Higuain e Aguero). L’Albiceleste ha palesato evidenti limiti difensivi, ed è su questo che i rossocrociati devono puntare, cercando al contempo di contenere la verve offensiva dei fenomeni argentini. Insomma: squadra chiusa e ripartenze affidate al genietto numero 23, letteralmente esploso con la tripletta all’Honduras, e ai suoi compagni di reparto. È d’altro canto noto che spesso le big mondiali deludono nei gironi e poi si “svegliano” dagli ottavi in poi, ma, con un Shaqiri ispirato, una mentalità vincente (non certo quella pericolosa dell’appagamento da obbiettivo raggiunto), una disposizione tattica perfetta, tanto cuore, altrettanta grinta e, perché no, un po’ di fortuna, nulla è impossibile, a maggior ragione nello sport, da sempre infarcito di imprese ‘storiche’…Sognare è lecito e non costa nulla, dunque 20 dita incrociate e sotto a tutta!
Belgio – Stati Uniti, 1.7 alle 22
Altro ottavo, altra sorpresa: gli Stati Uniti, su cui nessuno avrebbe scommesso un ‘cinc ghei’ (noi compresi), passano secondi dietro la Germania e lasciano a casa i ben più quotati lusitani e ghanesi. L’undici di Klinsmann, uno al quale si può insegnare ben poco, si è dimostrata una delle squadre più toniche e fisicamente impressionanti del torneo, con un’organizzazione tattica da far invidia a Sacchi e uomini come Dempsey e Bradley in grado di far male a chiunque. Dall’altra parte la squadra che tutti davano come principale ‘outsider’ del torneo: il Belgio. E forse sarà davvero così, considerato che finora gli uomini di Wilmots sembrerebbero aver giocato con il freno a mano tirato, portando però a caso tre vittorie. Una generazione di fenomeni, Hazard, Witsel e Mertens solo per fare qualche nome, che, se superassero gli americani potrebbero seriamente cominciare a pensare in grande. La sfida si prospetta comunque equilibratissima.
dielle