Un derby d'inferno: dal pestaggio degli agenti alle sassaiole al cimitero, all'assalto all'ospedale

LUGANO – Il derby Lugano-Ambrì non era ancora iniziato. Due agenti della Cantonale stavano effettuando un servizio di osservazione preventiva attorno alla Resega. A un certo punto un gruppo di hooligans li ha riconosciuti come poliziotti. I due agenti sono stati circondati e picchiati brutalmente al volto da due hooligans 21enni, sostenitori (si fa per dire) del Lugano. Sono stati ricoverati al pronto soccorso e gli aggressori si sono dileguati.

Entrambi i picchiatori avevano un divieto di entrata alla pista. Uno addirittura un divieto di perimetro: l’obbligo di restare fuori dalla zona dello stadio durante le partite.

Poi è iniziata la partita, vinta dall’Ambrì. E alla fine le fazioni violente delle tifoserie si sono scontrate nei pressi del cimitero. Un gruppo di agenti della Cantonale e della Comunale ha sedato gli scontri, sparando anche proiettili di gomma per rispondere al lancio di sassi. Tra gli hooligans c’era anche uno dei due autori dell’aggressione agli agenti avvenuta prima della partita, che è stato fermato.

Al termine dei tafferugli alcuni poliziotti e alcuni “tifosi” sono stati portati i ospedale per medicazioni. E nei pressi del Civico è stato fermato il secondo autore dell’aggressione. A quel punto una trentina di hooligans si è diretta all’ospedale per recuperare i sue 21enni. E la tensione è salita ancora quando un gruppo di tifosi violenti ha tentato di forzare l’entrata del pronto soccorso. Una notte d’inferno prima e dopo la partita. Le operazioni di polizia si sono concluse attorno alle tre. Ora per i due 21enni si profilano gravi imputazioni, compresa la messa in pericolo della vita altrui. Anche altri hooligans saranno oggetto di procedimenti penali.

emmebi