Edo Carrasco commenta i dati relativi ai sequestri di eroina e spiega: "Oggi viene fumata o sniffata come complemento calmante alla cocaina". L'identikit dei nuovi "tossici"
LUGANO - Tra i numeri riguardanti l'attività delle Guardie di confine nel 2012 presentati martedì scorso a Paradiso, uno spicca per l'incremento registrato in un solo anno. È quello riguardante l'eroina sequestrata: 4,2 chilogrammi nel 2012, ovvero 4,4 chili in più rispetto al 2011. Un dato in controtendenza rispetto ai sequestri di marijuana e cocaina.
Se da una parte le sostanze intercettate dalle Guardie di confine non possono essere un indicatore sul consumo, dall'altra ci si può chiedere se è lecito pensare a un ritorno della sostanza più consumata tra gli anni '80 e '90 prima del boom della cocaina e di altre droghe sintetiche. Lo abbiamo chiesto a Edo Carrasco, direttore della Fondazione Gabbiano e membro della Commissione cantonale in materia di droga.
"Certo, si può affermare che siamo di fronte a un ritorno dell'eroina. Rispetto all'epoca delle scene aperte del consumo, quando l'eroina veniva principalmente iniettata, oggi l'uso che se ne fa è cambiato. Spesso viene fumata o sniffata come complemento calmante alla cocaina che per contro è una sostanza che dà euforia. In questo senso l'eroina è una la droga "perfetta". Chi abusa di cocaina, per lenire l'effetto paranoico assume eroina".
Una volta l'immagine dell'eroina era associata al tossicodipendente delle scene aperte di Zurigo. Oggi chi è il consumatore?
"Non è più come gli anni passati, non esiste più i tossico della scena aperta. Oggi chi consuma eroina è una persona esperta che conosce molto bene le sostanze e il loro effetto. Sono generalmente ben inseriti nel contesto sociale. Si tratta di tossicodipendenti che assumono droga per far fronte allo stress del lavoro, alla frenesia della quotidianità. Cercano nelle sostanze un mezzo per essere in grado di rispondere alle sollecitazioni. Nella loro visione l'eroina è una droga "utile" perché permette di ritrovare il livello di concentrazione".
I giovani la conoscono?
"Direi di no. Si tratta principalmente di persone che hanno maturato un'esperienza di tossicodipendenza ne corso degli anni e la conoscono molto bene. Sono come dei piccoli chimici".
È difficile procurarsela?
"No, in realtà è relativamente facile reperire una dose. Il problema è che la qualità tende ad essere sempre più scadente. L'eroina, già di per sé letale, spesso è tagliata male con altre porcherie ".
Recentemente l'ex consigliera federale Ruth Dreifuss, in occasione dei festeggiamenti dei 20 anni del Gabbiano, ha lanciato la provocazione affermando che lo Stato deve prendere in mano il mercato della droga. Può essere una risposta alla lotta contro le tossicodipendenze?
"Se ne può discutere. Il problema è che per concretizzare tale proposta al momento non abbiamo gli strumenti necessari. L'unica soluzione è puntare sulla prevenzione, partendo da tutto ciò che crea dipendenza. Sempre più giovani trovano nelle sostanze stupefacenti una via di fuga dalla noia, dai loro problemi, una soluzione facile nella ricerca dello sballo. Dobbiamo avere il coraggio affrontare il discorso con loro. Ma deve essere un'azione su più fronti. Ad esempio è urgente che ci sia un controllo della Rete: molti ragazzi le droghe se le procurano su internet".
ItaCa