Nel mirino i guadagni stellari del CEO di UBS: discutiamo di “Quanti licenziamenti senza prepensionamento potranno essere evitati da UBS rinunciando ai bonus dei suoi dirigenti?”
LUGANO - Non solo irrompe nell’arena politica luganese, ma critica duramente anche la scelta dell’USI di organizzare, in occasione del Dies Academicus in agenda il 29 aprile, una conferenza del CEO di UBS Sergio Ermotti, dal titolo “Ritorno al futuro”.
L’avvocato Paolo Bernasconi ha scritto una lettera aperta al presidente dell’Università, Piero Martinoli, chiedendo se è giusto e opportuno presentare come modello agli studenti “una persona che nel 2014 ha incassato bonus per 11,2 milioni di franchi e nel 2015, primo in lista fra tutte le banche, per 14,3 milioni di franchi".
Pietra dello scandalo, secondo Bernasconi, sono dunque i compensi milionari del CEO di Ubs, che fanno a pugni con l’iniziativa Minder, approvata dal popolo tre anni fa.
"Per me il Dies academicus dell’Usi è sempre stato il giorno più bello dell’anno - scrive Bernasconi nella lettera a Martinoli pubblicata oggi dal Caffè - Dopo la mattinata intensa trascorsa nell’Aula Magna sotterranea, ogni volta, uscito all’aperto, commosso dicevo a tutti, ‘abbiamo ancora speranza per il nostro Ticino’, continuiamo a combattere contro gli oscurantismi più volte condannati apertamente proprio dal rettore Martinoli".
E ancora: "Mi chiedo se si intenda offrire la funzione e la posizione personale di Ermotti come modello per la gioventù universitaria, nella quale riponiamo quasi tutte le nostre speranze, spaventati come siamo dal degrado politico che affligge il Ticino e in parte anche la Confederazione. Quella stessa gioventù che, secondo recenti articoli di Joseph Stiglitz e di Michael Spence, entrambi Nobel dell’economia, è stata disaffezionata dalla politica e dalle élites".
Bernasconi si chiede anche se si intenda offrire anche alla piazza bancaria e all’economia ticinese il modello Ubs."Proprio quel modello per cui il parlamento svizzero dovette ingoiare un accordo con gli Usa, di cui tutti stiamo tuttora pagando pesanti conseguenze, poiché ha aperto la porta agli accordi fiscali con tutti gli altri Paesi, alle rogatorie di gruppo e via dicendo".
E conclude: “Per tenere conto del livello scientifico del Dies Academicus e della vocazione di dibattito neutrale e oggettivo di ogni Università: per la conferenza di Sergio Ermotti intitolata “Ritorno al futuro”, mi chiedo se non sia opportuno qualche adeguato sottotitolo, come per esempio: “In che modo verrà valutata la performance di UBS secondo i criteri di social corporate responsibility, tenendo conto della sua politica dei bonus?” oppure: “Quanti licenziamenti senza prepensionamento potranno essere evitati da UBS rinunciando ai bonus dei suoi dirigenti?” Ancora meglio non sarebbe, nel rispetto del confronto accademico delle opinioni, accompagnare la conferenza con una Tavola rotonda? Si potrebbero invitare Thomas Minder, promotore dell’iniziativa costituzionale contro i bonus, e/o Dominique Biedermann, presidente della Fondazione Ethos, e/o Jean-Daniel Gerber, presidente di Swiss Sustainable Finance, e/o (in collegamento Skype) Dan Cable e Freek Vermeulen, autori di una spietata stroncatura dei bonus pubblicata sull’ultimo numero della Harward Business Review.
Mi sento legittimato a queste domande, per avere anch’io, da oltre trent’anni, formato migliaia di studenti nelle università svizzere e straniere e per avere ascoltato le ragioni di centinaia di elettrici e di elettori svizzeri nella campagna contro i bonus che condussi quale co-presidente del relativo Comitato nazionale”.