CRONACA
"Con i massacri non si scherza". La comunità colombiana ticinese insorge contro il party a tema sui narcos e Pablo Escobar organizzato da un bar in occasione del Rabadan
Dopo il nostro articolo di questa mattina, Mauricio Quesada, vice presidente di “Viva Mi Tierra”, associazione di colombiani in Ticino, fa sentire la sua voce: "Per colpa del narcotraffico sono morte centinaia di persone. Così si banalizza una vicenda che ha fatto piangere il nostro Paese"
CRONACA

Al Rabadan di Bellinzona un party ispirato ai Narcos e a Pablo Escobar. Qualcuno lo farebbe con Totò Riina o i camorristi di Gomorra? Perché è la stessa cosa

03 FEBBRAIO 2017
CRONACA

Al Rabadan di Bellinzona un party ispirato ai Narcos e a Pablo Escobar. Qualcuno lo farebbe con Totò Riina o i camorristi di Gomorra? Perché è la stessa cosa

03 FEBBRAIO 2017
BELLINZONA - "Questa gente sa quante persone sono state trucidate da causa del narcotraffico e di Pablo Escobar?". La comunità colombiana in Ticino reagisce con indignazione al party organizzato al Caffè degli artisti di Bellinzona in occasione del prossimo Rabadan. Una festa ispirata ai narcos e a Pablo Escobar, a cui Liberatv ha dedicato un'analisi critica questa mattina chiedendo all'esercizio pubblico una riflessione. 
 
Tio.ch ha intervistato Mauricio Quesada, vice presidente di “Viva Mi Tierra”, associazione di colombiani in Ticino: "Con la droga e con i massacri non si scherza. Per colpa del narcotraffico sono morte centinaia di persone. Così si banalizza una vicenda che ha fatto piangere il nostro Paese».
 
"A carnevale - aggiunge Quesada ai microfoni del portale - non puoi fare un party in cui si parla di droga in maniera tanto esplicita. I giovani pensano che sia tutto un gioco. È assurdo. E poi questa gente sa chi era Pablo Escobar? Sa quanta gente è stata trucidata a causa di questo problema? Stiamo parlando di vere e proprie stragi. Ci sono dei limiti. È una questione di rispetto".
 
Parole dure, nette, a cui non bisogna aggiungere molto. Se non ribadire quello che abbiamo già scritto questa mattina:  "È come se un bar organizzasse una festa a tema ispirato alla Cosa Nostra di Totò Riina. O ai padrini di Gomorra. Tanto per citare due vicende di criminalità organizzata che sono state oggetto nel recente passato di fiction televisive di successo. Non crediamo che qualcuno avrebbe l'ardire di oltrepassare questo confine".
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