L'assicurazione non si è presa a carico i costi in quanto la terapia prevede l'utilizzo di un farmaco non disponibile in Svizzera. Ma paradossalmente lo farebbe in caso di chemioterapia ad alto dosaggio...
BELLINZONA – Scoprire che tuo figlio di dodici anni ha un cancro è già di per sé una mazzata tremenda, una situazione sconvolgente. Se oltre a questo ci si aggiunge il fatto che le cure non le paga nemmeno la cassa malati, allora diventa tutto più drasticamente complicato.
È, sfortunatamente, il caso di una coppia del Bellinzonese che dopo aver scoperto del sarcoma del figlio ha dovuto fare i conti anche con la decisione presa dalla propria cassa malati. Come riferisce La regione, l’assicurazione non copre le cure del ragazzo in quanto prevede l'utilizzo di un farmaco non disponibile in Svizzera.
"Si tratta di una decisione penosa – dichiara la madre al quotidiano –. Mio figlio ha bisogno di questa cura, che costa 3mila franchi e la utilizzano in tutta Europa. Ci è caduto il mondo addosso quando lo abbiamo saputo".
Pierluigi Brazzola, caposervizio oncologia pediatrica all’ospedale San Giovanni di Bellinzona, che si occupa del giovane ha denunciato il caso specificando che, secondo la cassa malati, "non sarebbe sufficiente la letteratura sui benefici della cura per questo tipo preciso di sarcoma".
"Paradossalmente – continua Brazzola – se proponessi in alternativa una chemioterapia ad alto dosaggio, una cura più pericolosa e cara, questa sarebbe accettata senza problemi. Ma noi vogliamo evitarla perché dannosa a lungo termine e con importanti possibili effetti secondari".
Il dottor Brazzola e la famiglia del giovane devono quindi aggrapparsi ad altre soluzioni. "In questi casi – spiega a La regione il responsabile comunicazione dell'Eoc Mariano Masserini –, cerchiamo fondazioni, enti che possono coprire gli scoperti. Oppure si cerca di trovare un accordo con la cassa malati...".