CRONACA
Crollo del ponte Morandi, finalmente parla un Benetton: "Il nostro silenzio una forma di rispetto per le vittime"
L’imprenditore veneto - che insieme ai fratelli controlla Autostrade per l’Italia - si esprime per la prima volta sulla tragedia di Genova costata la vita a quarantatré persone

MILANO - Gilberto Benetton rompe il silenzio. Per la prima volta dal crollo del ponte Morandi di Genova, l’imprenditore veneto - che insieme ai fratelli controlla Autostrade per l’Italia - si esprime sulla tragedia costata la vita a quarantatré persone. 

Dichiarazioni parecchio attese, quelle della famiglia Benetton, da più parti (a cominciare dal Governo che vuole revocargli la concessione per la gestione dell’autostrada) indicata come responsabile del disastro di Genova. 

Il racconto di Benetton, affidato al Corriere della Sera, comincia proprio da quel giorno, il 14 di agosto: “Ero in vacanza, come credo la maggior parte degli Italiani. Ad un tratto il dramma, e tutto è cambiato: anche per noi sono iniziati giorni di sofferenza e di cordoglio. Siamo stati costantemente vicini, nel ruolo di azionisti, alle decisioni prese dai manager di Autostrade per l' Italia, e al lavoro che loro hanno svolto per iniziare a capire ciò che era successo e per mettere a punto i primi interventi e i primi aiuti alla città di Genova, interventi che continuano con grande determinazione e per affrontare le difficoltà che i cittadini della città continuano a vivere”

Il giornalista rimprovera subito a Benetton il silenzio con cui la sua famiglia ha seguito il dramma: “Sa - la risposta dell’imprenditore - dalle nostre parti il silenzio è considerato segno di rispetto. Edizione, la nostra holding, ha parlato meno di 48 ore dopo la tragedia, a voce bassa è vero, perché la discrezione fa parte della nostra cultura. Ha però comunicato con parole chiare e inequivocabili un pensiero di cordoglio alle famiglie delle vittime e la propria vicinanza ai feriti e a tutti coloro che sono stati coinvolti in questo disastro. Con altrettanta fermezza abbiamo dichiarato che verrà fatto tutto ciò che è in nostro potere per favorire l' accertamento della verità e delle responsabilità dell' accaduto. Forse non siamo stati sentiti”.

 Alla domanda se ci sono stati errori, l’imprenditore risponde così: “Se nel caso di Autostrade sono stati commessi degli errori, quando si sarà accertato compiutamente l' accaduto verranno prese le decisioni che sarà giusto prendere” 

“Il disastro di Genova - aggiunge Benetton - deve essere per noi come azionisti un monito perenne, anche se terribile e per sempre angoscioso nei nostri cuori, a non abbassare mai la guardia e continuare a spingere il management, che ha la responsabilità della gestione, a fare sempre di più e di meglio, nell' interesse di tutti, e ripeto tutti”.

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