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Cronaca
10.12.2018 - 17:170

Migranti respinti dalla Svizzera all'Italia, Paolo Bernasconi: "Ottenere un permesso in Ticino è come scalare l'Everest"

L'avvocato ticinese al Corriere della Sera: "È più facile ottenere un permesso di dimora o di lavoro come prostituta che come richiedente l'asilo"

LUGANO – "In Ticino, tanto per essere chiari, è più facile ottenere un permesso di dimora o di lavoro come prostituta che come richiedente l'asilo". Si è espresso così al Corriere della Sera l'avvocato ticinese Paolo Bernasconi parlando della situazione dei migranti nel nostro Cantone.

L'avvocato e docente universitario di Diritto penale dell'economia ritiene che "c'è qualcosa che non funziona se siamo il Paese più ricco del mondo e non riusciamo a garantire i diritti fondamentali di questa gente che scappa dalla guerra, ma pure dalla fame...".

E ancora: "Qui in Ticino i migranti non li vogliono, diciamoci la verità. Il ministro della Giustizia ticinese dice che "dobbiamo rimandarli tutti al sud". E le guardie si adattano: aprono le porte e li cacciano, sia di notte che di giorno".

Come dimostrato recentemente da un servizio di 'Striscia la notizia' (vedi articoli suggeriti), anche ai varchi dei confini italosvizzeri avvengono espulsioni sommarie. E spesso nel silenzio più totale. "Posso assicurare – afferma Bernasconi al quotidiano – che di questi respingimenti discrezionali ce ne sono parecchi. Le guardie spesso decidono della vita di una persona guardandola in faccia, senza criterio. Ti cacciano e pazienza se si violano i diritti fondamentali dell'uomo. E poi magari vanno a casa a fare il presepe...".

Bernasconi ha parlato al Corriere della Sera anche dei numerosi casi di migranti minorenni non accompagnati. "Penso che sia da criminali prendere una ragazzina e piazzarla su un treno per l'Italia, sola, di notte. E casi del genere, e ce ne sono, violano tutte le convenzioni Onu firmate dalla Svizzera".

Nel 2017, la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) ha respinto 12'110 migranti. La maggior parte verso l'Italia. "Ottenere l'asilo in Ticino – conclude Bernasconi – è come scalare l'Everest. Ce la fanno in pochissimi".

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