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Cronaca
31.05.2019 - 09:130
Aggiornamento: 01.06.2019 - 08:32

Michele Foletti: "Siamo vittime del cafone in e-bike, una sub categoria di cittadino egoista"

Il municipale di Lugano: "Il cafone elevato all’hi-tech; un tipo che piace alla sinistra perché non inquina e – soprattutto – infrange le regole di convivenza civile che sono un vecchio simbolo del fascismo"

Di Michele Foletti (opinione pubblicata sul Corriere del Ticino) *

 

Come cittadini siamo diventati tutti vittime inconsapevoli del ciclista metropolitano: colui che attrezzato con e-bike, magari con gomme da motocicletta e motore da supercar, spadroneggia tra corsie del bus, marciapiedi e sensi unici, per non parlare delle zone pedonali.

Il cafone elevato all’hi-tech; un tipo che piace alla sinistra perché non inquina e – soprattutto – infrange le regole di convivenza civile che sono un vecchio simbolo del fascismo.

Nulla a vedere con il ciclista duro e puro, quello che suda e pedala; questi sono carichi di energia e il duro pedale non sanno neppure cosa sia. Però vogliono corsie, piste e preferenze, perché loro non inquinano, non emettono CO2 e salvano la terra.

Salveranno anche la Terra (forse) ma feriscono più persone loro che i «luridi» automobilisti. Il cafone in e-bike è una sub categoria di cittadino egoista e irrispettoso che pretende di appropriarsi dello spazio comune per i propri comodi. Non diamogli retta, né spazio.

 

* deputato Lega e municipale di Lugano

 

 

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