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Cronaca
10.11.2021 - 11:170

Il nonno di Eitan venne diverse volte in Svizzera per pianificare il rapimento

Spunta anche un tentativo di corruzione da parte della nonna materna verso una connazionale israeliana, cui era stato proposto di aiutarla a portare il bambino in patria in cambio di una cospicua ricompensa in denaro

PAVIA - Un "disegno criminoso messo in atto con lucida premeditazione e meticolosa organizzazione". Così viene definito dalla Procura di Pavia il piano del nonno di Eitan, cui ha partecipato anche la nonna materna, per portare il bambino in Israele.

L'uomo e l'autista che li ha portati da Pavia a Lugano sono oggetto di un mandato di cattura internazionale e dalle carte della Procura emergono accuse pesanti. Prima del rapimento c'erano stati diversi viaggi in Svizzera, probabilmente per affinare il piano, ricostruiti grazie all’analisi del traffico telefonico.

I Peleg erano spinti da "un sentimento di ostilità nei confronti della zia paterna tutore del minore, Aya Biran Nirko, in quanto contrariati dalla decisione assunta dal Giudice Tutelare di affidare a quest’ultima il nipote", tanto da pensare a un piano criminoso, da cui non si esclude la corruzione ("come testimoniato da una cittadina israeliana, ormai da parecchi anni residente in Italia, la quale nel mese di luglio scorso era stata contattata telefonicamente per conto della Esther Athen Cohen, con la proposta di aiutare la donna a portare il bambino in Israele in cambio di una cospicua ricompensa in denaro") e con il probabile coinvolgimento di persone appartenenti alla compagnia militare privata denominata ‘Blackwater’.

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