CRONACA
Timbal, Quadri vs Bertoli e la cancel culture
Questa sera nella puntata di "Detto tra noi XL" confronti scoppiettanti sui temi di attualità con numerosi ospiti

MELIDE - Sono avversari da sempre e probabilmente non esiste un tema sul quale concordano. Il primo è Consigliere di Stato e leader della sinistra ticinese dell’ultimo decennio, il secondo è direttore del Mattino della Domenica e Consigliere Nazionale della Lega. Due opposti che più opposti non si può. Manuele Bertoli e Lorenzo Quadri hanno accettato di confrontarsi in un faccia a faccia sull’attualità politica, nazionale e cantonale, all’interno della puntata odierna di “Detto tra noi XL”, in onda questa sera su TeleTicino a partire dalle 19.30.

Quadri e Bertoli, protagonisti della seconda parte della trasmissione, dibatteranno innanzitutto del ruolo della Svizzera nell’ambito della guerra tra Russia e Ucraina. Il nostro Paese si appresta ad implementare anche il quinto pacchetto di sanzioni contro Mosca deciso dall’Unione Europea. Un’ulteriore picconata alla neutralità secondo la destra, mentre la maggioranza delle forze politiche appoggia la linea del Consiglio Federale, con i socialisti che spingono oltre, chiedono maggiore durezza verso gli oligarchi e il Cremlino. Guerra significa anche profughi. Da qualche settimana proprio Lorenzo Quadri solleva dubbi e critiche verso quella che definisce una politica di accoglienza a “briglie sciolte”. Il leghista se l’è presa con la concessione dell’abbonamento generale gratuito per i traporti concesso ai profughi (“derive assistenzialiste del PS, partito degli stranieri”) e, più in generale, con un approccio troppo generoso che scoraggerebbe il futuro rientro in patria degli ucraini. Il Consigliere Nazionale PLR Alex Farinelli ha definito “ciniche” le posizioni di Quadri rispetto al dramma della guerra, accusandolo di fomentare paure e problemi che non esistono. Che ne penserà Bertoli?

Sul piano cantonale il dibattito è tutto incentrato sulla votazione del 15 maggio sul così detto “decreto Morisoli”, un provvedimento che mira a raggiungere il pareggio di bilancio dei conti dello Stato entro il 2025, agendo sulle spese ed escludendo la possibilità di aumentare le imposte. Contro questa misura la sinistra ha interposto referendum. Un referendum condivido anche dal ministro Bertoli. Quadri, per contro, come il suo partito, insieme a PLR e UDC, si batte a favore del decreto. Chi ha ragione?

Nella conversazione che aprirà il programma, si parlerà anche di un’altra questione spinosa che divide destra e sinistra. Parliamo dell’iniziativa popolare dell’UDC che chiede di abbassare il canone radiotelevisivo a 200 franchi. Mario Timbal dirà la sua su questo e molti altri temi, nell’ambito di una chiacchierata che cade nel primo anniversario della sua nomina a direttore della RSI. 

Nell’ultima parte della trasmissione spazio a un altro confronto su un tema appassionante. Parliamo di “cancel culture”, la cultura della cancellazione. È difficile trovare una definizione precisa di un termine che ha avuto un’evoluzione di significato nel corso degli anni. Oggi si potrebbe dire come la rimozione di statue, persone o aziende che si considerano colpevoli di aver sostenuto – anche in passato, o con presunte singole azioni personali – valori contrari ai diritti delle minoranze, alla parità di genere, all'uguaglianza e in generale al politicamente corretto.  

Un caso che ha fatto parecchio discutere è quello della scrittrice J. K. Rowling, la mamma di Harry Potter. La scrittrice è finita nel mirino per le sue posizioni critiche verso la teoria gender dopo aver scritto, tra le altre cose, che “il sesso biologico è un dato oggettivo e le donne trans non sono vere donne”. Oppure: “Se il sesso non è reale, si cancella la realtà vissuta da tutte le donne del mondo”. Le posizioni di Rowling si inseriscono tra l’altro in un nuovo filone, quello del femminismo critico verso la cultura che vorrebbe superare il genere sessuale degli individui. Una cultura che si manifesta anche nella lingua, pensiamo all’asterisco utilizzato come neutralizzante per non caratterizzare al maschile o al femminile un termine.

Ma maschi e femmine esistono ancora? Su queste e altre domande si confronteranno il Consigliere Nazionale PPD Marco Romano e la co-presidente del Coordinamento donne della sinistra Lisa Boscolo.

Appuntamento dunque per questa sera alle 19.30 su TeleTicino.  

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