Il presidente di Gastro Ticino replica alla scelta di Karin Keller-Sutter: "Chi ha responsabilità pubbliche dovrebbe considerare non solo l'aspetto finanziario..."

BERNA – “Risparmiare, risparmiare e risparmiare”. Questo il mantra che si recita a Palazzo Federale, dove a inizio dicembre si discuterà anche del pacchetto di misure di risparmio voluto dalla Consigliera federale Karin Keller-Sutter. E per limitare i costi, Karin Keller Sutter ha deciso di revocare la festa di Natale congiunta dei dipendenti del Dipartimento delle Finanze, dell’amministrazione federale delle finanze e della Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali. Internamente – riporta il Tages Anzeiger, la notizia è stata motivata con ragioni di natura finanziaria. Interpellata, la portavoce della Segreteria generale del DFF, Valmira Krrakaj, ha spiegato che la decisione deriva anche dal calo di partecipazione e dalla necessità di ripensare il format: “Abbiamo optato per eventi più piccoli, organizzati direttamente nelle singole unità. Una soluzione che favorisce lo scambio interno, soprattutto considerando che i collaboratori lavorano su sedi diverse”.
Dal Ticino arrivano le critiche del presidente di Gastro Ticino Massimo Suter. “E no, cara presidente. Così non va. Non tagliamo la convivialità: le cene di Natale sono parte della nostra cultura – e della nostra economia. La recente decisione di rinunciare alla tradizionale cena di Natale in seno all’Amministrazione federale, presentata come gesto di sobrietà, solleva alcune domande di fondo”.
E ancora: "Non è tanto il singolo evento a preoccupare, quanto il segnale simbolico che un simile annuncio invia all’intera popolazione: se persino il Governo invita a “risparmiare sulle cene di Natale”, molti seguiranno l’esempio, con conseguenze dirette per la gastronomia. Per ristoranti, alberghi e aziende del settore, il periodo natalizio rappresenta una delle stagioni più importanti dell’anno”.
“Le cene aziendali e associative non sono solo momenti di festa, ma anche occasioni di ringraziamento, di coesione e di motivazione per i collaboratori. In un comparto già sotto pressione per costi in aumento e margini ridotti, un messaggio pubblico di rinuncia rischia di tradursi in prenotazioni cancellate e mancate entrate. Chi ha responsabilità pubbliche dovrebbe considerare non solo l’aspetto finanziario, ma anche le ricadute economiche e sociali delle proprie parole”, scrive Suter su Facebook.
“Invece – conclude - di sottolineare la cancellazione delle cene di Natale, sarebbe stato un segnale forte ricordare quanto questi momenti siano importanti per la motivazione del personale, la coesione dei team e il sostegno alla gastronomia locale – organizzandoli con misura, ma non rinunciandovi”.