POLITICA E POTERE
Coronavirus in Ticino: Lugano e Locarno sospendono le lezioni alle scuole comunali. Borradori: "Mantenere il rapporto di fiducia con la popolazione". Badaracco: "Possibile stop all'intera stagione del LAC"
Le due Città si allineano a Cadenazzo e si schierano contro la decisione del Cantone

LUGANO - Conferenza stampa del Municipio di Lugano per fare il punto sull'evoluzione dell'emergenza Coronavirus, all'indomani delle decisioni del Consiglio di Stato. 

La cronaca 

"A seguito dell’evoluzione della situazione sanitaria, i Municipi delle città di Locarno e Lugano hanno deciso, fino al 29 marzo, la sospensione della frequenza obbligatoria per gli allievi delle Scuole elementari e d’infanzia, legittimando quindi le assenze a partire da domani. Gli istituti continueranno comunque a garantire un’offerta quotidiana per formare ed accompagnare i bambini, anche in merito al complesso momento attuale. Questa opzione rappresenta una valida alternativa, che risponde a un profondo senso di responsabilità verso i gruppi a rischio della popolazione, in particolare coloro che hanno più di 65 anni", lo comunicano in una nota congiunta i Municipi di Locarno e Lugano, accodandosi a quanto già deciso da Cadenazzo. 

"Pur rispettando quanto stabilito e comunicato dall’autorità cantonale, e riponendo fiducia nel fatto che tali misure siano state prese per scongiurare il più possibile il contagio del Coronavirus - si legge ancora nella nota - la decisione odierna si rende necessaria a seguito dell’evoluzione constatata sul territorio, che negli ultimi giorni ha reso difficoltoso procedere con l’abituale attività scolastica. Negli istituti scolastici comunali si sono riscontrati, infatti, un aumento del tasso di assenza volontaria e si sta creando una grave difficoltà nel reperire supplenti. 

È bene specificare che la misura non tocca le scuole medie, sulle quali la competenza è esclusivamente cantonale.

Borradori: "Dobbiamo mantenere il rapporto di fiducia tra scuola e famiglie"

"Il primo motivo che ci ha spinto a prendere questa decisione è il numero crescente di famiglie che hanno deciso di non mandare i figli a scuola e di reperire personale tra il corpo docente. C'è una resistenza che diventa sempre più forte a questa misura delle scuole aperte da parte della popolazione. Noi dobbiamo mantenere il rapporto di fiducia tra le scuole e le famiglie. Rapporto che si stava incrinando, perché sempre più bambini e docenti restano a casa". 

"Noi ci fidiamo delle autorità ma in questa situazione che riguarda la scuola, ci sono state voci discordanti e non di poco conto. Siamo sempre pronti ad incontrare il DECS ma a Manuel Bertoli, con il quale ci siamo ripetutamente sentiti oggi, abbiamo anche detto che avrebbero dovuto contattarci prima, essendo la scuola un'istituzione anche di competenza comunale". 

Borradori: "Non è colpa del Municipio se sempre più allievi e docenti non vanno a scuola"

"Quello che io penso è che, nelle ultime settimane, lasciando aperte le scuole i contagi sono aumentati in maniera esponenziale. Evidentemente non abbiamo la contro prova. Noi sosteniamo il principio che Berna e il Cantone propongono di evitare che i bambini siano affidati ai nonni. Infatti per evitare che ciò accada le scuole resteranno aperte per quelle famiglie che hanno questa necessità"

"Siamo io e i miei colleghi che andiamo a parlare con i ristorartori, con le mamme che ci rimprovereranno di non fare niente. Non è colpa nostra se i docenti e gli allievi non vanno a scuola".

Badaracco: "Possibile l'annullamento totale della stagione del LAC"

"Le strutture sportive comunali sono state tutte chiuse. Tutte le società hanno sospeso gli allenamenti. Il Consiglio direttivo del LAC sta valutando la situazione: stiamo valutando l'annullamento totale della stagione artistica. Quindi fino a fine maggio. Questa decisione potrebbe essere presa a giorni".  

 

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